martedì 16 dicembre 2008

GIOVANNA MEZZOGIORNO DIPINTA DA ANDREA SACCHI

“Tastes”, all’insegna del buon gusto: è il titolo della mostra di Andrea Sacchi, 38 anni, piemontese d’origine, in corso fino al 30 dicembre in un ambiente decisamente suggestivo.
Teatro dell’esposizione è infatti il ristorante e lounge bar “Soho”, nell’area del Porto antico di Genova.
“La scelta, decisamente originale è stata quella di abbinare il gusto dell’arte con il piacere della buona tavola, in occasione dell’esposizione di una decina di dipinti di Sacchi dedicati alla bellissima attrice Giovanna Mezzogiorno ed eseguiti proprio a Genova, in omaggio a un personaggio di primo piano del cinema italiano”. Una impostazione culturale e logistica che ha convinto tutti, compreso ovviamente lo stesso artista, nella fase organizzativa, ma pare aver incontrato anche il favore del pubblico, vista la frequentazione del locale da parte di appassionati di pittura e, contemporaneamente, di buona tavola.

(da giornale.it)

sabato 22 novembre 2008

ESCE OGGI "PALERMO SHOOTING DI WIM WENDERS CON GIOVANNA MEZZOGIORNO

PALERMO SHOOTING
Regia: Wim Wenders, Germania/Italia 2008. Interpreti: Dennis Hopper, Giovanna Mezzogiorno, Milla Jovovic - distrib. Bim. Genere: Drammatico, 108’.

Finn (Campino), un fotografo di fama mondiale, conduce una vita movimentata: dorme pochissimo e che il suo telefono cellulare suona in continuazione. Con la cuffia sempre sulle orecchie si gode la fedele compagnia della musica. Ma quando all'improvviso la sua vita perderà il suo ritmo, Finn abbandona tutto. Il suo vagabondare lo porterà dapprima a Düsseldorf, e poi a Palermo dove la sua strada si incrocerà con quella di Frank (Dennis Hopper) un misterioso assassino che non gli darà tregua. Ma, nello stesso tempo, avrà l'occasione di cambiare la sua vita quando incontrerà Flavia (Giovanna Mezzogiorno) una giovane donna di cui si innamorerà... Il film è stato presentato in concorso all’ultimo Festival di Cannes (2008).

sabato 15 novembre 2008

MUCCINO GIRA IL SEQUEL DELL'ULTIMO BACIO. USCITA PREVISTA NEL 2010

A quasi 10 anni di distanza dall'uscita del film che lo rese famoso, "L'ultimo bacio", Gabriele Muccino torna a raccontarne i protagonisti in "Baciami ancora", le cui riprese inizieranno nella prossima primavera a Roma. Il sequel, prodotto da Domenico Procacci per Fandango e distribuito da Medusa, uscirà nel gennaio 2010 e racconterà gli errori, i traguardi raggiunti, i desideri e le delusioni dei protagonisti, diventati ormai adulti, spiega una nota dell'ufficio stampa. Al momento non è chiaro se tutto o parte del cast del film -- composto tra gli altri da Stefano Accorsi e Giovanna Mezzogiorno -- sarà riconfermato in "Baciami ancora", di cui Muccino sarà sceneggiatore e regista. Nel 2001, l'"Ultimo bacio" ottenne un enorme successo di pubblico e di critica, con un incasso di oltre 16 milioni di euro e l'assegnazione di cinque David di Donatello -- tra cui quello per il miglior regista -- e tre Nastri d'argento. Il nuovo film rappresenta il ritorno al lavoro in Italia per Muccino, dopo due film girati a Hollywood con Will Smith, "La ricerca della felicità", uscito nel 2006 e "Sette anime", che debutterà negli Usa a dicembre e arriverà nei cinema italiani a gennaio.

(da borsaitaliana.reuters.it)

Attendiamo con ansia e piacere il seguito di uno dei più bei film degli ultimi anni. Sperando che sia presente anche Giovanna Mezzogiorno.

domenica 9 novembre 2008

BUON COMPLEANNO GIOVANNA!!!

Buon compleanno Giovanna Mezzogiorno! Auguri alla semplice, dolce e affascinante, attrice italiana dalle poliedriche capacità artistiche. Figlia di Vittorio Mezzogiorno, ha dimostrato che essere figli d’arte non prescinde dal tenace sforzo di mostrare una propria personalità e un proprio stile. Giovanna Mezzogiorno infatti piace molto al pubblico italiano e straniero. Tutti la ricordiamo ne “L’ultimo bacio” (2000), di Gabriele Muccino, come moglie di Stefano Accorsi, tradita nel bel mezzo di una gravidanza. Da ragazzina sognava un futuro da ballerina, mentre un importante esperienza all’estero, al Centre International de Créations Théatrales, le fa scoprire una nuova passione: la recitazione. Da allora non passa molto tempo prima che Giovanna riceva premi e apprezzamenti. Già al suo primo film, “Il viaggio della sposa” (1997), per la regia di Sergio Rubini, vince il Globo d'Oro, il Premio Flaiano e la Grolla d'Oro. Per Rubini lavora anche nel 2004 ne “L’amore ritorna”. Vince il David di Donatello come Miglior Attrice con “La finestra di fronte” (2003), di Ferzan Ozpetek. Nel 2005 viene chiamata da Josee Dayan, al fianco di Jerard Depardieu, per interpretare Suor Semplice in una trasposizione per la tv de “I miserabili”. Nello stesso anno ha un grande successo con “La bestia nel cuore”, pellicola introspettiva e psicologica di Cristina Comencini. Viene diretta da Mike Newell ne “L’amore ai tempi del colera” (2007), dal romanzo di Gabriel Garcia Marquez. Il 2007 e il 2008 la vedono spostarsi come sempre dall’Italia all’estero. In Italia lavora per Davide Marengo in “Notturno bus” (2007), con Valerio Mastandrea, nei panni di una ladra e accanto ad Alessandro Tiberi ne “L’amore non basta (2008), di Stefano Chiantini. La sua ultima fatica è “The Palermo Shooting” (2008), del tedesco Wim Wenders, che vuole riscoprire e rivelare la città di Palermo, affiancandola a Dennis Hopper.

(da l'ecodelcinema.it)

AUGURI GIOVANNA!!!!

martedì 21 ottobre 2008

ECCO UN BELLISSIMO FILM ITALIANO CHE NON HA TROVATO DISTRIBUZIONE IN ITALIA

Al London Film Festival è in programma l'anteprima mondiale di "Sono viva", il film d'esordio alla regia dei fratelli Dino e Filippo Gentili. Massimo De Santis, Giovanna Mezzogiorno e Guido Caprino i protagonisti di questa pellicola italiana non ha trovato un distributore in patria. Un giovane con problemi economici, accetta uno strano lavoro per raggranellare abbastanza soldi e pagare i suoi creditori: vegliare per tutta la notte sul cadavere di Silvia, figlia di un ricco e ambiguo uomo d'affari.  Il pubblico britannico del festival l'ha accolto bene, aprendo la speranza di una distribuzione internazionale: "Volevamo fare un film che fosse allo stesso tempo intenso, pieno di dolore, ma anche aperto alla speranza - spiegano Dino e Filippo Gentili - Oggi la gente è spesso infelice, nevrotica, e conduce vite così frenetiche da non consentire nemmeno di capire la propria infelicità. Colui che esita perde, dicono. 'a e' vero anche il contrario: colui che esita si salva, perché l'esitazione gli darà il tempo di riflettere e trovare una soluzione al suo disagio. Questo succede a Rocco... la notte che passa nella villa rappresenta una rottura della sua routine, traumatica ma illuminante. Alla fine della storia noi crediamo che la sua vita non sarà mai più la stessa.

(da fondazioneitaliani.it) 

 

lunedì 13 ottobre 2008

BELLOCCHIO: RACCONTO L'ITALIA DEL FASCISMO MA ANCHE QUELLA DI OGGI

"Racconto l'Italia del fascismo ma anche quella di oggi, che non si oppone, non reagisce alle violenze perpetrate verso i più deboli". Lo ha detto, scrive l'Ansa, Marco Bellocchio, a margine della presentazione di Cinenet Festival, parlando di Vincere, attualmente in fase di montaggio (sarà pronto nella prima parte del 2009), sulla storia del figlio segreto che Ida Dalser ha avuto con Benito Mussolini.

La storia di Vincere, ispirata dalla vicenda di Ida Dalser (interpretata da Giovanna Mezzogiorno, mentre Mussolini ha il volto di Filippo Timi) "è una tragedia, ancorata al passato ma che può raccontare anche il presente. Non so ancora come sarà il film, ma spero che riesca a far emergere comunque anche la mia visione ottimistica e dinamica del mondo - ha aggiunto il regista - Noi oggi viviamo in una democrazia consolidata ma ritornano l'unanimità, un'opposizione debole e sconfitta. Resta poi, nella maggior parte degli italiani, come allora, l'indifferenza alle ingiustizie".

Vincere rievoca la storia d'amore tra Mussolini e la Dalser, che risale al 1914. "Mostro il giovane Mussolini socialista, poi interventista e poi fascista" ha spiegato ancora il cineasta. La Dalser, che nel 1915 ha da lui il figlio Benito Albino, "vedrà il Mussolini dittatore solo al cinema nei filmati del Luce. Timi scompare quando la abbandona".

Mussolini e la Dalser non si incontrarono più dal 1919, e nel 1926, il Duce, al potere da tre anni fa rinchiudere la donna, che continuava a sostenere di essere la prima moglie del dittatore (sposato dal 1915 con rito civile a Rachele, alla quale nel 1935 si unisce anche con rito religioso). Ida muore in manicomio nel 1937. Lo stesso destino lo vive Benito Albino, che dopo essere stato educato dai Barnabiti ed essersi arruolato in Marina, viene internato in un istituto psichiatrico dove muore nel 1942

Infine una battuta sul Festival di Roma: "Come per tutte le rassegne di questo tipo, da Venezia a Cannes, mi auguro che venga diminuito l'aspetto glamour, e che le risorse possano essere sempre più utilizzate per sostenere il cinema di ricerca".

(da cinecitta.com)

domenica 28 settembre 2008

CANCELLATI I FINANZIAMENTI STATALI PER MICCIA CORTA. IL MINISTRO BONDI LO HA CONSIDERATO POTENZIALMENTE OFFENSIVO

Miccia Corta, film di Renato De Maria con Riccardo Scamarcio e Giovanna Mezzogiorno, tratto dal libro-diario di Sergio Segio, famigerato “comandante Sirio” di Prima Linea, si è visto negare ogni finanziamento statale, dopo che una speciale cine-commissione ministeriale lo ha giudicato potenzialmente offensivo. Si legge su The Hollywood Reporter:

“Il Ministro italiano per i Beni Culturali continua i propri sforzi contro i film che trattano di storia d’Italia e terrorismo, cancellando il finanziamento di 1,7 milioni di Euro per il progetto Miccia Corta, dopo che una speciale commissione lo ha giudicato offensivo”.

Il film, incentrato sull’evasione dal carcere di quattro sospette terroriste nel 1982, aveva ricevuto un’approvazione preliminare per il finanziamento dal governo precedente, ma il Ministro Bondi - salito al potere con il nuovo governo, lo scorso maggio - ha deciso che il progetto meritava un’ulteriore verifica. I suoi sforzi per negare le sovvenzioni statali a quanto ritenuto offensivo sono cominciati lo scorso agosto quando Il sol dell’avvenire, per la regia di Gianfranco Pannone, fu presentato alla 61.ma edizione del Festival del Cinema di Locarno, nella sezione Ici & Ailleurs.

(da cineblog.it)

Semplicemente scandaloso!!!

mercoledì 6 agosto 2008

AL "BOBBIO FESTIVAL" OSPITE GIOVANNA MEZZOGIORNO

Impegnato con gli ultimi ciak del suo film ('Vincere', sulla vita di Ida Dalser, l'amante di Benito Mussolini), ha passato simbolicamente il testimone al figlio, Piergiorgio, per la scelta delle pellicole partecipanti al festival di Bobbio. Torna con questa novita' la rassegna cinematografica diretta da Marco Bellocchio, al via dal 16 agosto e che per la prima volta ha ottenuto il patrocinio del ministero per i Beni e le attivita' culturali. Invariato il menu' del festival, che fino al 30 agosto alternera' proiezioni (in apertura il film 'Sangue pazzo' di Marco Tullio Giordana) a un corso di cinema sotto la guida del regista di origini piacentine. Molti gli ospiti attesi: da Carlo Mazzacurati ad Alina Marazzi, da Wilma Labate a Giuliano Montaldo, da Anna Negri a Peter Del Monte. Fra gli attori spiccano Giovanna Mezzogiorno, Anita Caprioli, Donatella Finocchiaro, Marco Foschi. Inoltre dal 18 al 30 agosto la cittadina medioevale sara' 'invasa' da registi in erba che, provenienti da ogni parte d'Italia, parteciperanno al laboratorio di tecnica cinematografica 'Farecinema'. Complessivamente saranno venti, selezionati su 50 richiedenti che dovranno realizzare un cortometraggio (con attori principali Piergiorgio Bellocchio e Donatella Finocchiaro) in tutte le sue fasi dalla sceneggiatura alla regia, dalle scenografia alle riprese al montaggio. Info: Iat, tel. 0523 962815 e www.bobbiofilmfestival.it(ANSA).

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venerdì 20 giugno 2008

GIOVANNA MEZZOGIORNO SUL SET DI VINCERE

Torino,19 giugno 2008. In uno dei primi giorni caldi di questa strana estate il cuore del centro, pizza Palazzo di Città per l’esattezza, si è visto trasportare indietro di un secolo e rivivere uno dei periodi più caldi della storia nazionale, quello firmato dall’ascesa al potere di Benito Mussolini e del suo fascismo.

In scena, per “Vincere” di Marco Bellocchio, decine di comparse, l’attore Filippo Timi, Antonio Albanese e soprattutto lei, Giovanna Mezzogiorno, in quello che sicuramente rappresenta il suo più importante e impegnativo ruolo cinematografico.

L’attrice romana interpreta, infatti, Ida Dalser, l’amante e, probabilmente, prima moglie segreta del Duce, nonché madre di Benito Albino, il figlio dello scandalo finito poi come la madre in un manicomio. La pellicola che si sta girando in queste settimane a Torino (fortemente voluta dalla Film Commission Torino Piemonte) è ambientata a Trento, città che fa da sfondo alla drammatica vicenda dell’estetista amata e poi “dimenticata” da un Duce rappresentato qui nella sua veste più crudele.

Marco Bellocchio, d’altronde, non hai mai nascosto la sua avversione verso un uomo da lui definito un «essere per la morte, un calcolatore cinico disposto a passare sui cadaveri». Anche quelli della sua Ida prima, e di suo figlio dopo. Il film inizia nel 1909 quando a Trento (nella realtà fu in Svizzera) il giovane conobbe e si innamorò della bella Ida.

Da qui la storia segreta tra i due, la gravidanza alla vigilia della guerra e l’uscita di scena dalla storia del Duce che si vedrà poi solo attraverso la vita di Ida.

Una donna dura, forte al punto da non piegarsi mai all’uomo che alla fine la portò alla morte nel 1942 in un manicomio di Milano, così come fece poi con il figlio.

«E’ stato molto difficile farmi dare la parte da Bellocchio - ha spiegato Giovanna Mezzogiorno durante le ultime interviste - ma ce l’ho fatta. Questo set è durissimo e so che dovrò dare il meglio di me».


(DA CRONACAQUI.IT)

martedì 10 giugno 2008

CINEMA: E' SEX AND THE CITY IL FILM PIU' VISTO DELLA SETTIMANA

La classifica Cinetel si riferisce a 463 città rilevate, pari a circa l'85% dell'intero mercato, nella settimana dal 2 all'8 giugno. Il numero tra parentesi indica la posizione occupata dal film la settimana precedente, il simbolo (-) le novità.

1. SEX AND THE CITY, (3), di Michael Patrick King con Sarah Jessica Parker, Kim Cattrall, incasso 2 milioni 816.627 euro, 456.495 presenze.

2. INDIANA JONES E IL REGNO DEL TESCHIO DI CRISTALLO (1), di Steven Spielberg, con Harrison Ford e Cate Blanchett, incasso 2 milioni 433.938 euro, 392.764 presenze.

3. GOMORRA (2), di Matteo Garrone, con Salvatore Abruzzese, incasso 1 milione 758.089 euro, 288.835 presenze.

4. IL DIVO (4), di Paolo Sorrentino, con Toni Servillo e Piera degli Esposti, incasso 1 milione 697.625 euro, 285.653 presenze.

5. THE HITCHER (7), di Robert Harmon con Rutger Hauer e C. Thomas Howell, incasso 373.913 euro, 59.672 presenze.

6. QUANDO TUTTO CAMBIA (-) di Helen Hunt con Bette Midler e Colin Firth, incasso 337.116 euro, 50.946 presenze.

7. SUPERHERO (5), di Craig Mazin con Drake Bell e Sara Paxton, incasso 283.939 euro, 44.929 presenze.

8. CHIAMATA SENZA RISPOSTA (-), di Eric Valette con Edward Burns e Shannyn Sossamon, incasso 265.756 euro, 41.154 presenze.

9. NOTTA BRAVA A LAS VEGAS (6), di Tom Vaughan, con Cameron Diaz, incasso 216.326 euro, 34.284 presenze.

10. SANGUEPAZZO (8), di Marco Tullio Giordana, con Monica Bellucci e Luca Zingaretti, incasso 125.929 euro, 22.762 presenze.

(dati cinetel)

martedì 27 maggio 2008

I FILM PIU' VISTI DELLA SETTIMANA

1. INDIANA JONES E IL REGNO DEL TESCHIO DI CRISTALLO (-), di Steven Spielberg, con Harrison Ford e Cate Blanchett, incasso 3 milioni e 938.364 euro, 607.900 presenze.

2. GOMORRA (1), di Matteo Garrone, con Salvatore Abruzzese, incasso 2 milioni 917.772

euro, 513.919 presenze.

3. SUPERHERO (2), di Craig Mazin, con Drake Bell, incasso 780.965 euro, 130.070 presenze.

4. NOTTA BRAVA A LAS VEGAS (3), di Tom Vaughan, con Cameron Diaz, incasso 607.349 euro, 99.980 presenze.

5. IRON MAN (4), di Jon Favreau, con Robert Downey Jr., incasso 404.193 euro, 67.957 presenze.

6. ULTIMI DELLA CLASSE (6), di Luca Biglione, con Andrea De Rosa, incasso 237.145 euro, 41.092 presenze.

7. SANGUEPAZZO (-), di Marco Tullio Giordana, con Monica Bellucci e Luca Zingaretti, incasso 226.261 euro, 38.059 presenze.

8. MONGOL - L'EPOPEA DI GENGIS KHAN (7), di Sergej Bodrov, con Tadanobu Asano, incasso 155.557 euro, 28.091 presenze.

9. L'AMORE NON BASTA (-), di Stefano Chiantini, con Giovanna Mezzogiorno e Alessandro Haber, incasso 92.757 euro, presenze 26.378.

10. IN BRUGES (9), di Martin McDonagh, con Colin Farrell, incasso 140.497 euro, presenze 25.357.

(dati cinetel)

Dopo la prima settimana scende al secondo posto l'ottimo GOMORRA di Garrone.Speriamo che dopo il premio della giuria vinto a Cannes torni al primo posto. Certo che essere battuti da Indiana Jones non è una bella cosa.Molto interessante anche il film L'AMORE NON BASTA con l'ottima Giovanna Mezzogiorno.

 

lunedì 26 maggio 2008

I PROTAGONISTI DI CANNES DOMANI A EFFETTO NOTTE SU SAT2000

Alcuni dei protagonisti della 61.ma edizione del Festival del Cinema di Cannes sono gli ospiti della puntata di domani di 'Effetto notte. Il cinema che (ci) parla', la trasmissione condotta da Fabio Falzone in onda alle 23.25 su Sat2000. In apertura l'intervista ai due registi belgi Jean Pierre e Luc Dardenne che hanno ricevuto il premio alla sceneggiatura con 'Il silenzio di Lorna', che racconta la storia di un albanese emigrato in Belgio in cerca di una vita migliore. In seguito, la parola passerà al regista Francesco Munzi che, ospite in studio, racconterà le fasi di lavorazione del film 'Il resto della notte', presentato nella sezione Quinzaine des réalizateurs, in cui ha affrontato il tema dell'immigrazione e della integrazione dei cittadini extracomunitari.

E ancora, intervista al regista Marco Tullio Giordana insignito del premio della critica con "Sanguepazzo", fuori concorso a Cannes, e il commento dei tuoi attori protagonisti, Monica Bellucci e Luca Zingaretti.

Seguirà l'incontro con il regista Wim Wenders e l'attrice Giovanna Mezzogiorno, che commenteranno la loro esperienza a Cannes con 'Palermo Shooting', film dedicato ad Ingmar Bergman e a Michelangelo Antonioni sulla storia di un fotografo in viaggio in Sicilia. Infine il regista Ermanno Olmi, festeggiato sulla Croisette con la presentazione del dvd e della copia restaurata del suo film Palma d'Oro 'L'albero degli zoccoli', che rivelerà i ricordi legati a quella vittoria inaspettata avvenuta trent'anni fa.

(da alice.it)

domenica 25 maggio 2008

CANNES: STORICO BIS PER GARRONE E SORRENTINO

L’ultimo film programmato nel concorso di Cannes 2008 è quello che sipone in cima al palmarés: Palma d’oro a Entre les murs (la recensione) del francese Laurent Cantet su un giovane professore di un liceo difficile che stimola con tante discussioni i suoi studenti. Una storia di adolescenza, educazione ed emarginazione tratta da un racconto autobiografico di Francois Begaudeau. Era dall’87 che un film francese non conquistava questo premio.

Regista rigoroso, sempre attratto dalle moderne questioni sociali, Cantet aveva attirato l’attenzione già con Risorse umane e A tempo pieno.

Il presidente della Giuria Sean Penn, che ha guidato una compagine in cui compare anche Sergio Castellitto, ha definendo «stupefacente» il film di Cantet, per il cui premio ha rivelato che c’è stata l’unanimità.

Soddisfazione alle stelle per la pattuglia italiana, che porta a casa due importanti riconoscimenti per entrambi i film in gara, Il Divo e . Viene da pensare alle curiose coincidenze con le due Palme d’oro ex aequo del 1972 per Francesco Rosi con Il caso Mattei ed Elio Petri con La classe operaia va in paradiso, l’uno un potente film di denuncia, l’altro una riflessione politica e sociale in forma grottesca, entrambi con uno straordinario Gian Maria Volontè.

Proprio come Toni Servillo, che appare nelle due pellicole.

Meritato il Grand prix a
Gomorra (la recensione) di Matteo Garrone, il potente, oscuro, scostante affresco sul sistema comorristico ispirato al documentato viaggio nel ventre del vulcano dell’omonomino best seller di Roberto Saviano. Girato come “in presa diretta” nei luoghi di questa guerra combattuta per strada, il film impressiona per la grande capacità evocativa e il respiro della messa in scena, che conferma il regista romano come autore di punta del nostro cinema, con una statura internazionale sottolineata anche dai media stranieri.

Identiche osservazioni si adattano a Paolo Sorrentino, che ha conquistato il Premio della Giuria con
Il Divo (la recensione). Alla terza partecipazione a Cannes, l’autore napoletano fa parte di quella generazione di autori quarantenni che ha saputo fare sua una grande tradizione di cinema italiano guardano però a soluzioni registiche nuove, con un gusto speciale per la pura immagine, un uso consapevole del suono e della musica e una padronanza dei mezzi tecnici.

Non a caso proprio a Il Divo è andato anche il premio per i valori tecnici, assegnato da al direttore della fotografia Luca Bigazzi e a quello del suono Angelo Raguseo per l'armonia dell'immagine e del suono.

Il suo ritratto “dell’anima” del senatore a vita Giulio Andreotti ha conquistato quindi i giurati nonostante la difficoltà di districarsi tra fatti storici familiari solo a noi italiani. Il visionario film del regista napoletano è un compendio riconoscibile di lunghi stralci di storia politica, durante i quali il sette volte premier e 27 vostre ministro ha attraversato con piglio impassibile il fuoco delle Brigate Rosse, la Loggia P2, Tangentopoli, omicidi eccellenti come quello del generale Dalla Chiesa, di Mino Pecorelli, di Aldo Moro, di Giovanni Falcone. Una sceneggiatura scritta dallo stesso Sorrentino, con la consulenza di Giuseppe D'Avanzo di Repubblica.

Premio per la miglior regia per il turco Nuri Bilge Ceylan che ha diretto
Le tre scimmie (la recensione). Ex fotografo e quindi grande orchestratore di immagini, Ceylan ha raccontato di una famiglia e dei tanti piccoli segreti, che poi sono diventati grandi bugie e che quindi ne avvelenano sottorraneamente i rapporti.

Produttore e protagonista assoluto del fluviale biopic sul
Che (la recensione) di Steven Soderbergh, Benicio Del Toro ha vinto il premio come miglior attore. Accolto con alterni giudizi, il film è comunque un’operazione cinematografica colossale, sette anni di lavoro e 4 ore e mezza di pellicola per raccontare l’icona rivoluzionaria argentina.

Migliore attrice la brasiliana Sandra Corveloni, protagonista di Linha de Passe dei registi carioca Walter Salles e Daniela Thomas, definito il Rocco e i suoi fratelli latino, perchè parla di una madre, che fa la donna delle pulizie, resta in cinta e tenta di mantenere sulla retta via i quattro figli. Difficile, vista la loro condizione economica e le tentazioni di San Paolo.

Non se ne vanno mai a mani vuote i fratelli Dardenne, già vincitori due volte della Palma d’oro. Stavolta con Le silence de Lorna, storia come al solito sobria, dura e molto realista di una immigrata albanese, i registi belgi hanno ottenuto il premio per la migliore sceneggiatura. Una targa da apporre al loro prodotto di nicchia.

Hunger del britannico Steve McQueen, il documentario sullo sciopero della fame di Bobby Sands, ha vinto il premio Camera d'Or del Festival di Cannes per la migliore opera prima. Sands membro del gruppo terrorista nord irlandesi Ira morì dopo 66 giorni nelle carceri britanniche.

(da l'unita.it)

sabato 24 maggio 2008

"GOMORRA" E ISRAELE, SFIDA PER LA PALMA

Sarà la superstizione, sarà l'invalicabile barriera di silenzio che circonda la giuria, ma mai come quest'anno latitano indiscrezioni sui premi. E non saranno certo i «napoletani » di Gomorra (anche se il regista è romano) a rompere il silenzio, nonostante circolino voci sull'entusiasmo del presidente della giuria Sean Penn. Possiamo solo aggiungere che Matteo Garrone, tornato venerdì a Cannes per ritirare il premio Arcobaleno, si ferma per il weekend sulla Croisette: per amore del mare? A concorre per il massimo premio si parla anche del film israeliano Waltz with Bashir, del turco Üç maymun, che ha il massimo dei gradimenti tra le «stelline» del quotidiano specializzato Screen, dei «soliti» Dardenne (che però hanno già vinto due volte), mentre la Francia, senza Palma dall’87, sembra puntare molto sul film di Cantet, Entre les murs, sabato in concorso.

INCOGNITA WENDERS - E poi c’è l’incognita Wim Wenders con il suo The Palermo Shooting, storia di un fotografo in crisi esistenziale che arriva a Palermo per fotografare Milla Jovovich: qui incontra la restauratrice Flavia (Giovanna Mezzogiorno) e viene inseguito da un misterioso «assassino». Ma venerdì sera, alla prima proiezione, il film è stato accolto freddamente. Il divo potrebbe (dovrebbe) lanciare la prova di Toni Servillo in prima linea per il riconoscimento al miglior attore: né Benicio Del Toro nei panni del Che né Philippe Seymour Hoffman in quelli del regista di Synecdoche, New York uguagliano la sua prova, ma anche qui la scaramanzia è di rigore. E tra le donne gli apprezzamenti più convinti sono stati per Arta Dubroshi, la protagonista di Le Silence de Lorna dei Dardenne: neppure un pur brava Angelina Jolie sembra in grado di impensierirla. Ma si sa che non conta solo la bravura .

DELUSIONE «CHE» - Piuttosto incontestabile, invece, il fatto che i film degli ultimi due giorni, con l'esclusione del Divo, sono stati più o meno tutti deludenti. A cominciare dal mastodontico Che di Steven Soderbergh: due «tempi» (o due film: in Francia usciranno a un mese di distanza) di 2 ore e 10 minuti l'uno per raccontare il ruolo di Ernesto Guevara nella rivoluzione cubana e poi in Bolivia. La prima parte ricostruisce il 1958, con i combattimenti sulla Sierra Madre fino alla vittoria di Santa Clara che aprì la strada vero l'Avana, alternandolo alle immagini (in bianco e nero) della missione di Guevara all'Onu, nel 1964; la seconda parte, con una fotografia più «polverosa », ripercorre gli undici mesi durante i quali il Che tentò invano di spingere i contadini boliviani a ribellarsi al governo, finiti il 9 ottobre 1967 con la sua uccisione. Interpretato da un Benicio Del Toro somigliantissimo ma un po' monocorde, il film ricostruisce abbastanza bene la parte cubana, puntando molto sull'empatia tra ribelli e locali, oltre che sul ruolo carismatico del Che, ma finisce per ridurre la disfatta boliviana a un resoconto piuttosto monotono di spostamenti nelle boscaglie. Soderbergh tralascia completamente le ragioni politiche di una sconfitta (e il fallimento dell'ipotesi rivoluzionaria terzomondista) ma non affronta neppure la dimensione mitica del Che. E descrivere per due ore la triste vita quotidiana dei ribelli è una scelta più che discutibile. Discutibile è anche il compiacimento fin troppo letterario con cui Philippe Garrel racconta la tragica storia d'amore tra un'attrice (Laura Smet) e un fotografo (Louis Garrel, figlio del regista) in La Frontière de l'aube: gelosia e incomprensione mettono fine al loro amore e lei finisce per suicidarsi ma torna da morta a ossessionare il giovane, invitandolo a «raggiungerla». L'idea era quella di fare un film «letterario», che non avesse paura di essere romantico come i libri dell'Ottocento, ma l'eccesso di manierismo e soprattutto una recitazione troppo sottolineata finiscono per cancellare ogni fascino.

(da corriere.it)

martedì 20 maggio 2008

IL CINEMA ITALIANO ALLA CONQUISTA DI CANNES

Sono 2 i film italiani in concorso per la Palma d'oro al 61° Festival di Cannes: "Gomorra" di Matteo Garrone, tratto dall'omonimo romanzo di Roberto Saviano, presentato a Cannes domenica 18 maggio e "Il divo di Paolo Sorrentino,

dedicato a Giulio Andreotti ed in concorso venerdi 23 maggio, mentre nella sezione "
Quinzaine des Realisateurs", "Il resto della notte" di Francesco Munzi, che sarà presentato mercoledi 21 maggio.

Fuori concorso, nella sezione "
Speciale", il film di Marco Tullio Giordana "Sangue pazzo", in programma ieri, con Monica Bellucci e Luca Zingaretti, che vestono i panni rispettivamente di Luisa Ferida e Osvaldo Valenti, la coppia più celebre del cinema all'epoca del fascismo, che venne fucilata dai partigiani nel 1945 dopo un processo sommario con l'accusa di collaborazionismo con la Repubblica di Salò.

Sarà, inoltre, presente al Festival l'attrice Giovanna Mezzogiorno per il film di Wim Wenders "The Palermo shooting", che racconta Palermo, città definita dal regista "complessa e conflittuale, bellissima ma al tempo stesso piena di ferite" e l'attore e regista Sergio Castellito, che sarà membro della "Grande Giuria", presieduta da Sean Penn, insieme a Natalie Portman, Alfonso Cuaron, Jeanne Balibar, Marjane Satrapi, Alexandra Maria Lara, Apichatpong Weerasethakul e Rachid Bouchareb.

(da italianotizie.it)

mercoledì 14 maggio 2008

"CANNES MOLTO MEGLIO DI HOLLYWOOD"

Sarà Giovanna Mezzogiorno uno dei due volti femminili italiani a Cannes (l’altra femme-fatale sarà Monica Bellucci ma fuori concorso con “Sangue pazzo” di Giordana). Reduce dall’esperienza hollywoodiana con “L’amore ai tempi del colera” al fianco di Javier Bardem, l’attrice sbarca per la prima volta sulla Croisette con il film di Wim Wenders “The Palermo Shooting”.

Giovanna, come si sente?
– Esprimere felicità, in questi casi, è poco: sono più che felice, direi orgogliosa ed emozionata. Non avrei mai pensato di trovarmi un giorno al festival più prestigioso del mondo con un film di Wenders, uno dei registi più importanti.

Ieri Hollywood, oggi Cannes…
– Se me lo avessero predetto non ci avrei mai creduto. Ma Cannes vale molto di più dell’America. Ringrazierò Wenders tutta la vita per avermi scelta e per avermi dato questa straordinaria opportunità. È stato un onore essere al servizio della sua arte, mi ha permesso di crescere e imparare da un maestro.

Al rientro in Italia l’attende un altro set importante.
– Girerò il nuovo film di Marco Bellocchio, “Vincere”, dove sarò Ida Dalser, la misteriosa donna tenuta segreta dal regime fascista da cui Mussolini ebbe un figlio segreto poi morto in manicomio. Eravamo tante a volere quel ruolo, ho dovuto superare tanti provini ma alla fine sono stata scelta da Bellocchio. Devo essere sincera: in casi come questi la soddisfazione è anche maggiore. (Pier Paolo Mocci)

(da metronews.it)

lunedì 12 maggio 2008

NASTRI D'ARGENTO:NOMINATION PER NOTTURNO BUS CON GIOVANNA MEZZOGIORNO

Agli ultimi Nastri d’Argento una nomination da sottolineare è quella assegnata a Davide Marengo. Il giovane regista, noto fino a pochi anni fa come artefice di accurati backstage sui set e realizzatore di alcuni apprezzati videoclip, ho sorpreso un po’ tutti – critica e pubblico – con Notturno bus. Ma andiamo per gradi nel riflettere sull’inizio davvero promettente di questo cineasta romano, che nelle vene d’autore sembra avere tanto la giusta linfa stilistica propria, quanto la sufficiente dose di tradizione visiva. Il suo sperimentalismo è sempre funzionale, le storie coerenti fino all’ultimo taglio prima della distribuzione, amare e comiche come la vita. E come Notturno bus, il suo primo autentico lungometraggio, sempre che si voglia incastonare Craj – Domani, sua precedente esperienza, nel puro documentario musicale (sulla musica salentina e con, tra gli altri, Teresa De Sio).
Il discorso sui generi cinematografici, tuttavia, appartiene ad un retaggio critico che non può non fare i conti con gli stereotipi e gli steccati, talvolta utili ai distributori ma quasi sempre dannosi all’opera filmica, all’autore, che giustamente non deciderà mai, a priori, di fare una ‘commedia’, un ‘dramma’, un ‘noir’, un ‘fantasy’. Sono soluzioni di comodo che, per quanto riguarda un’analisi del linguaggio visivo di Marengo, appaiono palesemente restrittive e fuorvianti. Perché Notturno bus è insieme dramma grottesco, commedia, satira efferata, divagazione on the road (seppure notturna e seppure metropolitana e di una sola città, ancorché indifferente, neutra, quasi fantasmatica…).
Ben vengano i registi come lui, dalla vena fresca, felicemente contaminata da fantasmi viventi come Tarantino, Wenders, eppure libera di creare, di ‘montare’ il proprio discorso filmico per analogie, associazioni mentali tutte originali, personalissime e non solo cinefile (perché il pubblico non tutto lo è, cinefilo). Una mano registica, quella di Marengo, che sa lasciare spazio agli altri e non fagocita interventismi diretti o invasivi nei reparti fotografia, sceneggiatura, luci, costumi, musiche… come altri tendono a fare. E questa peculiarità, nel nuovo panorama cinematografico italiano, è una rarità. Un’eccezione che conferma la regola che un film sia l’opera più collettiva che esista. E proprio per questo più viva, polifonica, autorevole. La commissione giudicante dei Nastri d’Argento deve aver rilevato almeno queste caratteristiche nel cinema di Davide Marengo.

Quante nomination...

Notturno Bus, il film di Davide Marengo con Giovanna Mezzogiorno, Valerio Mastandrea e Ennio Fantastichini, è stato candidato ai Nastri D´Argento 2008 come "Miglior esordio" per la regia e come "Miglior canzone originale" per il brano Mi Persi di Daniele Silvestri.
Il film, uscito lo scorso maggio, è stato subito accolto molto bene dal pubblico e dalla critica ed ha proseguito la sua fortunata
programmazione in estate nelle arene, per essere poi molto visto su Sky e in DVD, ha partecipato con successo a numerose rassegne internazionali e a giugno uscirà nelle sale in Inghilterra Ma i riconoscimenti non finiscono qui.
E’ di queste ore la notizia che Notturno Bus ottiene anche altre tre importanti nomination ai Golden Graal, come miglior regista, come migliore attore protagonista (Mastandrea) e migliore attrice protagonista (Mezzogiorno).

(da cinecorriere.it)

Un film assolutamente da vedere!

domenica 11 maggio 2008

CANNES:TRA I FILM IN CONCORSO ANCHE PALERMO SHOOTING DI WIM WENDERS CON GIOVANNA MEZZOGIORNO

Tanta famiglia in tutte le sue declinazioni, un po' di politica e anche un cartoon. Si presentano così i 22 film in corsa per la Palma d'oro. Ecco una breve sintesi esclusi i due italiani: Gomorra e Il Divo. Si apre con il buio di Blindness, di Fernando Meirelles con Julianne Moore, Mark Ruffalo e Gael Garcia Bernal. Tratto da Cecità di Saramago, racconta di un'epidemia di cecità che colpisce tutti. L'unica a non aver perso la vista è la moglie di un medico (Moore). Tre i film francesi. Entre Les Murs di Laurent Cantet (Risorse umane) con la storia conflittuale tra un professore e una classe di alunni problematici. Scende in campo per la Francia anche Arnaud Desplechin con Conte De Noel. Di scena una famiglia composta dalla Deneuve e Jean Paul Roussilon e i loro figli, Amalric, Devos e Chiara Mastroianni. Tutti riuniti per il Natale devono fare i conti con una morte in famiglia avvenuta molti anni prima. Infine, c'é La Frontiere de L'Aube di Philippe Garrel, film interpretato dal figlio del regista Louis e da Laura Smet, con le disavventure di un fotografo prossimo al matrimonio. Il giorno fatidico gli compare la sua ex amante abbandonata e suicida per ossessionarlo. Dal Belgio arrivano con Le silence de Lorna, Luc i fratelli Dardenne. Protagonista Lorna, una albanese alla ricerca dei documenti per restare in Belgio. Accetta così di fare un matrimonio bianco con un giovane tossico, Claudy, di cui spera una rapida scomparsa. Ma Claudy ha deciso di uscire dalla sua dipendenza. In corsa per l'Argentina Leonora di Pablo Trapero. La storia di Julia e dalla sua tragica esperienza di carcere accompagnata dal suo bambino. E ancora per questo paese La Mujer sin Cabeza dell'argentina Lucrecia Martel che si annuncia come un thriller. Una donna investe un cane sulla strada. Si ritrova in uno strano stato di confusione che la porta a stravolgere i suoi rapporti con le persone de lei conosciute. Dagli Usa arriva Two Lovers di James Gray (Padroni della notte) con l'inedita sentimentale storia dello scapolo Joachim Phoenix diviso dall'amore di due donne bellissime come Gwyneth Paltrow e Vinessa Sahaw. La prima politicamente corretta, l'altra inaffidabile. Dagli States anche CHE di Steven Soderbergh, prima parte di un progetto che vede insieme il regista e Benicio Del Toro impegnati sulla vita di Che Guevara. La parte due avrà come titolo Guerrilla. Infine Changeling di Clint Eastwood con Angelina Jolie. Il film ispirato a eventi davvero accaduti a Los Angeles nel 1920, vede la star nel ruolo di una madre a cui scompare il figlio. Quando viene ritrovato il bambino la donna ha la strana sensazione che non sia suo figlio. 24 City di Jia Zhangke, unico cinese in corsa, racconta invece la storia di tre bellissime donne coinvolte nel processo di urbanizzazione della Cina dopo il 1958. In The Palermo Shooting di Wim Wenders, un fotografo (Campino, cantante dei Die Toten Hosen) che decide di lasciare tutto per una nuova vita a Palermo. Qui s'innamora di una restauratrice (Giovanna Mezzogiorno). Nel cast anche Hopper e camei di Lou Reed, Patti Smith e Milla Jovovich. Al centro di DELTA del regista ungherese Kornel Mundruczó, la storia di un uomo cacciato di casa dalla madre vent'anni prima che torna per il funerale del padre. Qui incontra la sorella per la prima volta e i due si innamorano. Scoprono poi che il padre è stato ucciso dalla madre e dal suo amante e decidono di vendicarlo. Synecdoche, New York primo film Usa di Charlie Kaufman ha come protagonista Caden (Seymour Hoffman), regista teatrale di provincia deciso a conquistare i riflettori di Broadway. Nel cast: Catherine Keener, Michelle Williams, Samantha Morton e Tilda Swinton. Adoration del canadese Atom Egoyan con Scott Speedman, Rachel Blanchard e con la moglie-musa Arsinee Khanjian parla di adolescenti che usano Internet per crearsi una falsa identità. Si imbattono in terrorismo e fantasie giovanile che possono portare verso grandi pericoli. Lo stesso Nuri Bilge Ceylan (Uzak) così descrive invece il suo Three Monkeys in corsa per la Turchia: "racconto di una famiglia fallita piena di bugie pur di stare insieme insabbiando la verità. Una famiglia che sceglie di ignorare la verità: non vedere, ascoltare o parlare. Ma questo giocare alle 'Tre scimmiette' invalida la verità della loro esistenza". In My Magic di Eric Khoo, made in Singapore, c'é un ragazzo che per sopravvivere fa il mangiafuoco, ma il film è anche una love story tra padre e figlio. In Linha De Passe del brasiliano Walter Salles, la storia di quattro fratelli di una famiglia povera di San Paolo che cercano riscatto con il calcio. Serbis di Brillante Mendoza parla di una famiglia che vive in un fatiscente cinema a Los Angeles . Infine, Waltz With Bashir di Ari Folman, unico film di animazione in concorso, vede il regista, ex soldato israeliano raccontare l'orrore di cui fu testimone nel 1982 del massacro di centinaia di Palestinesi da parte della milizia cristiana.

(da ansa.it)

venerdì 2 maggio 2008

GIOVANNA MEZZOGIORNO SU RAITRE IL 4 MAGGIO

Giovanna Mezzogiorno sarà ospite del nuovo programma di Camilla Raznovich TATAMI su Raitre.

L'appuntamento è per domenica 4 maggio alle ore 23.40.

mercoledì 30 aprile 2008

L'AMORE NON BASTA: UN FILM CHE RACCONTA CON GRAZIA LA VITA E I SENTIMENTI

Sono le 22 dell'altra sera quando Giovanna Mezzogiorno entra, con un passo felpato e insieme deciso, nella sala Uno del Porto Astra. Accompagna Stefano Chiantini, regista di "L'amore non basta", piccolo, inusuale e bel film italiano. Sono tutti e due qui per incontrare il pubblico, che, essendo un lunedì sera, numerosissimo non è, ma raggiunge comunque circa le centocinquanta persone.
Chiantini, che ha alle spalle la commedia d'esordio "Forse sì, forse no" (2004), racconta la genesi del film. «Ho scritto il soggetto e poi l'ho sceneggiato con Rocco Papaleo, anche attore nel film, privilegiando più le emozioni che lo sviluppo drammaturgico. Poi Rocco ha chiamato Giovanna». E qui interviene Mezzogiorno che spiega: «Un giorno mi ha chiamata dicendomi che aveva un film che mi voleva assolutamente raccontare. Ma devo essere sincera, non ho capito molto dal suo racconto così ho voluto leggere la sceneggiatura. Mi piaceva per come affrontava i sentimenti con molto rispetto, senza volerli per forza controllare e senza imporre il suo punto di vista. È comunque una storia universale: il momento prima della fine di un amore, in cui tutto è cupo».
Mezzogiorno non è l'unica star del film: accanto a lei e a Papaleo recita anche Alessandro Haber. «Non ho mai voluto specializzarmi in un genere o in uno status. Ho scelto i miei film perché ammiro i loro registi, mi piace la storia e chi vuole raccontarla. E Stefano ha una grazia nell'affrontare la vita che mi ha colpito». Anche se Chiantini da parte sua dichiara: «Quando scrivo prendo spunto dalla mia vita, che è un dramma. Questo film è molto autobiografico: la mia ex ragazza è una hostess, io facevo il babysitter e altri lavoretti per mantenermi. Nella sceneggiatura abbiamo esagerato volutamente certi aspetti per ottenere un effetto comico. Volevo farne una commedia ma mi han detto che ne è uscito un film triste». Ma bello. E comunque, nella lieve storia d'amore tra l'assistente di volo Martina e Angelo, diversi sono gli spunti comici.
Ma il meglio del film sta forse nell'abolizione degli snodi narrativi che si traduce in continue sorprese per lo spettatore. Una scelta che può spiazzare, e alcuni presenti alla fine del film erano in effetti disorientati: «Ma è quello che mi è piaciuto del film», sottolinea Mezzogiorno. «Trovo ammirevole e coraggioso che non voglia spiegare tutto e dia responsabilità al pubblico, trattando i sentimenti finalmente in modo non televisivo e non didascalico». E dal piglio con cui lo dice, in punta di piedi nel suo impermeabile bianco alla Bogart, si capisce che ci crede veramente. Mica scherzi.


(DA IL GAZZETTINO.IT)

mercoledì 23 aprile 2008

GIOVANNA MEZZOGIORNO AL FESTIVAL DI CANNES

Gli italiani saranno in gara alla 61esima edizione del Festival di Cannes, in programma dal 14 al 25 maggio, con due film: “Il divo” di Paolo Sorrentino, con Toni Servillo nei panni di Giulio Andreotti e “Gomorra” di Matteo Garrone, tratto dal libro di Roberto Saviano. Il nostro paese sarà inoltre presente fuori concorso nella “Sezione speciale” con “Sangue pazzo” di Marco Tullio Giordana – regista premiato nel 2003 con “La meglio Gioventù nella sezione “Un certain Regard” – con Monica Bellucci e Luca Zingaretti. Nel film i due interpretano la coppia Luisa Ferida e Osvaldo Valente, famosi attori uniti da una storia d’amore e fucilati con l’accusa di collaborazionismo con il fascismo, dopo un processo ancora oggi controverso. Nella sezione “Quinzaine des Realisateurs” troviamo invece il film di Francesco Munzi “Il resto della notte”. Ambientazioni siciliane per “Palermo Shooting”, diretto da Wim Wenders e interpretato da Giovanna Mezzogiorno. Una presenza italiana, quella di Sergio Castellitto, anche nella giuria presieduta quest’anno da Sean Penn.

Eco del Cinema

lunedì 21 aprile 2008

NO ALLE OLIMPIADI SPORCHE DI SANGUE

 PROTESTA CON NOI E COPIALO SUL TUO BLOG-iniziativa di http://antoniodaiello.myblog.it
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LA NUOVA PREGHIERINA DELLA SERA

Silvio nostro
che scendi dal cielo a salvarci
siano santificati
i tuoi avvocati
venga
la tua dittatura
siano fatte
le tue leggi
come a Milano
così a Palermo

Dacci oggi
la tua barzelletta quotidiana
e rimetti a noi i tuoi debiti
come noi li rimettiamo
a tutti i comunisti
e non ci indurre in libertà
ma liberaci da Travaglio

Amen

(da "La pazzia delle folle" di Massimo Marcantoni)

sabato 19 aprile 2008

RICORDATEVI!!!!

non parcheggiate davanti agli scivoli per disabili,uno scalino per loro è un ostacolo insormontabile!!!

(iniziativa promossa da http://lauratani.myblog.it)

mercoledì 16 aprile 2008

IL 18 APRILE ARRIVA AL CINEMA "L'AMORE NON BASTA"

Trafelata e confusa tra mille cose, l’università, il violino, il lavoro. Una trentenne irrisolta, che non ha pace in sé e che, pur amando, ha perso per strada, senza un perché, quel qualcosa senza nome che permette a una coppia di incontrarsi e stare insieme. Appare così la nuova Giovanna Mezzogiorno, abbandonati i panni colombiani di fine Ottocento di Fermina Ariza de L’amore ai tempi del colera. Ora è tornata in Italia ed è Martina, nel film di Stefano Chiantini L’amore non basta, che arriverà nelle sale il 18 aprile, dopo un’anteprima il 13 aprile come film di chiusura del MIFF di Milano.
Pellicola di una grazia particolare, è nata in maniera insolita, prodotta interamente da capitali privati di persone al primo incontro con il cinema o sostenitori della crescita artistica di Chiantini. Racconta la storia d’amore tra Martina, assistente di volo (per sua fortuna per Air One, e non per Alitalia), e Angelo, aspirante scrittore dolce e collerico, visionario e maniacale, interpretato da un poderoso
Alessandro Tiberi. Relazione in crisi. Irreparabilmente? Il rapporto si trascina dolorosamente tra avvicinamenti e fughe, senza un reale motivo. Tra slanci profondi e altrettanta profonda incomunicabilità. Irresistibile la performance di Rocco Papaleo, nei panni di una presenza strana e divertente, in giacca e cravatta, che di tanto in tanto compare accanto ad Angelo. Quel dettaglio indispensabile che completa un abito.

(da Panorama)

martedì 15 aprile 2008

LA SPOSA BAMBINA OTTIENE IL DIVORZIO.

Nojoud, 8 anni, sorride, mangia una fetta di torta al cioccolato e stringe un grosso orso di peluche rosso. Festeggia il suo divorzio dal marito trentenne, deciso oggi da un giudice a Sana’a in Yemen. Nojoud Muhammed Nasser, la prima sposa bambina a chiedere il divorzio dal marito in un tribunale dello Yemen, ha vinto. È libera. Era fuggita dalla casa dello sposo il 2 aprile per presentarsi tutta sola in un tribunale della capitale. Aveva denunciato il padre, che l’ha costretta a sposarsi due mesi fa, e il marito che l’ha picchiata e forzata ad avere rapporti sessuali.

La legge in Yemen fissa i 15 anni come età minima per il matrimonio, ma non punisce le famiglie delle minorenni che le danno in spose prima di quell’età. Oggi a mezzogiorno il giudice Muhamed Al-Qadhi ha annunciato la sentenza. Ha stabilito che gli abusi del marito nei confronti di Nojoud e il fatto che non era ancora «matura» sono una ragione sufficiente per annullare il matrimonio. «Ogni volta che volevo giocare in cortile, mi picchiava e mi faceva andare con lui in camera da letto — aveva raccontato la bambina —. Quando lo imploravo di avere pietà, mi picchiava, mi schiaffeggiava e poi mi usava». L’annullamento su richiesta della donna, previsto dalla sharia e dalla legge yemenita (che si basa sulla prima), si chiama «khol’e». Prevede anche che la famiglia restituisca la somma pagata dal marito come dote per le nozze. Il giudice ha ordinato alla famiglia di restituire 100.000 rial (316 euro) all’uomo. «È stato possibile grazie ai soldi inviati da lettori commossi, soprattutto dagli Emirati Arabi Uniti», spiega il reporter Hamed Thabet dello Yemen Times, che per primo ha intervistato la bambina e che ha seguito la vicenda fino alla fine.

Il padre della bambina, Muhammed Nasser, si è detto pentito di averla data in sposa: ha detto di averlo fatto perché è povero e non aveva altra scelta. Non è stato incriminato. Il marito, Faez Ali Thamer, che era stato arrestato il 2 aprile su decisione dello stesso giudice, ha accettato i soldi e, dopo l’annullamento delle nozze, è stato liberato. «Cosa vuoi adesso, Nojoud?», le ha chiesto dopo la vittoria il reporter Thabet. «Vorrei studiare. Vorrei una torta e un grosso orso».

Un lieto fine. Ma, osserva l’avvocatessa Nasser, resta il problema della legge. Il codice civile yemenita non impedisce ai tutori delle minorenni di darle in spose. Nel Paese oltre il 40% della popolazione vive sotto la soglia di povertà e il 46% degli abitanti hanno meno di 15 anni. I figli a carico sono spesso visti come un peso nelle zone rurali. Oltre il 50% delle spose, secondo uno studio del 2006, sono bambine, di solito tra gli 8 e i 10 anni. Diverse associazioni per i diritti umani e delle donne, insieme a 61 deputati del parlamento yemenita, hanno sollecitato una legge che imponga come limite minimo per il matrimonio l’età di 18 anni. Ma la Commissione Giustizia sostiene che non ci sono le basi per modificare la legge secondo i dettami dell’Islam. «Lottiamo dagli anni ‘90 per cambiare la legge e la Costituzione, che stabilisce che la base della legislazione debba essere la sharia», spiega Amal Basha, direttrice del Sisters Arab Forum for Human Rights al telefono da Sana’a. «Bisogna cambiare la legge sui matrimoni precoci per molte ragioni. Non è solo una questione di diritti umani e di diritti del bambino ma anche una questione di sviluppo – spiega - . I dati sull’abbandono scolastico in Yemen sono molto alti, quelli sulla mortalità infantile sono tra i peggiori al mondo, e questo è legato all’età precoce dei matrimoni. Bisogna evitare che ci sia una enorme popolazione femminile senza istruzione e impreparata al mondo del lavoro, vittima e causa della trappola della povertà».

(da corriere.it)

lunedì 14 aprile 2008

A PIPPA

Abito bianco
per andare a nozze con la tua morte
e con quella di noi tutti
Ti sei vestita di bianco
ma siccome la tua anima mi sente
ti vorrei dire che la morte
non ha la faccia della violenza
ma che è come un sospiro di madre
che viene a prenderti dalla culla
con mano leggera
Non so cosa dirti
io non credo nella
bontà della gente
ho già sperimentato tanto dolore
ma è come se vedessi la mia anima
vestita a nozze
che scappa dal mondo
per non gridare


Alda Merini
(DA CORRIERE.IT)

YEMEN: SPOSA DI 8 ANNI SI RIBELLA AL MATRIMONIO COMBINATO.

Tutta sola, avvolta in un’abaya nera, una bambina di 8 anni si è presentata il 2 aprile a un tribunale di Sana’a, la capitale dello Yemen, per chiedere il divorzio dal marito. Nojoud Muhammed Nasser ha denunciato il padre, che due mesi fa l’ha data in moglie a un uomo di 30 anni, e il marito, che l’ha picchiata e costretta ad avere rapporti sessuali. «Ogni volta che volevo giocare in cortile, mi picchiava e mi faceva andare con lui in camera da letto— ha raccontato —. Era molto duro con me e quando lo imploravo di avere pietà, mi picchiava, mi schiaffeggiava e poi mi usava. Voglio avere una vita rispettabile e divorziare».

È la prima volta che una minore chiede il divorzio in Yemen. La legge non la protegge. Moltissime bambine vengono date in spose all’età di Nojoud in Yemen (oltre il 50% secondo uno studio del 2006). La legge fissa l’età minima per il matrimonio a 15 anni, per maschi e femmine, ma non punisce chi la viola, dice l’avvocato della Corte suprema Shatha Muhammed Nasser, che ha assunto la difesa della bimba e le ha trovato un posto in un orfanotrofio. All’uscita del tribunale, col sorriso teso ma lo sguardo deciso, Nojoud ha raccontato la sua storia al giornalista Hamed Thabet, 23 anni, dello Yemen Times. «Mio padre mi ha picchiato e mi ha detto che dovevo sposare quest’uomo. Lui mi ha fatto brutte cose, io non avevo idea di cosa fosse il matrimonio. Correvo da una stanza all’altra per sfuggirgli, ma alla finemi prendeva, mi picchiava e poi continuava a fare ciò che voleva. Ho pianto così tanto, ma nessuno mi ascoltava. Ho supplicato mia madre, mio padre, mia zia di aiutarmi a divorziare. Mi hanno risposto: "Non possiamo fare niente. Se vuoi, vai in tribunale da sola". Ed è quello che ho fatto». Dice Thabet al telefono da Sana’a: «Era così dolce e così triste. È una donna sposata, che capisce tante cose e allo stesso tempo una bambina che vuole studiare e giocare».

Anche il giudice Muhammad al-Qadhi si è impietosito: pur essendo Nojoud troppo giovane per testimoniare, ha fatto arrestare il padre, Muhammed Nasser, e il marito, Faez Ali Thamer. L’avvocatessa Nasser sostiene che il matrimonio era illegale. Altri non ne sono certi: «A nessuno frega della legge, quello che conta è il sistema tribale», dice il giornalista Thabet. «Specialmente nelle zone rurali, i genitori danno le figlie in spose all’età di 7, 8 o 9 anni — spiega Amal Basha, direttrice di un gruppo per i diritti delle donne, Sisters Arab Forum for Human Rights —. Pongono la condizione che il marito non abbia contatto sessuale con la moglie finché non è matura. Ma vive con lui e non c’è alcun controllo: è alla mercé del marito e del suo desiderio». Divorziare per Nojoud non sarà facile, aggiunge. «Non è un’adulta, quindi prevale ciò che dice il suo guardiano».

Lo zio si è presentato come suo guardiano in aula. Ha detto che il padre di Nojoud ha perso il lavoro di netturbino e soffre di problemi mentali: è stato rilasciato. «La bambina deve anche restituire tutto il denaro che il marito ha dato alla famiglia in dote— dice Basha —oltre ad aver bisogno di una buona ragione per divorziare agli occhi del giudice». Oggi, dice Thabet, lui e l’avvocato cercheranno un accordo con il marito. «Faremo una colletta. Gli offriremo i soldi della dote, anche il doppio». Ma lo sposo per ora non intende divorziare: «Sì, sono stato in intimità con lei — ha detto—ma non ho fatto nulla di male. È mia moglie e ne ho il diritto. Nessuno può fermarmi».

(DA CORRIERE.IT)

giovedì 10 aprile 2008

LA PAZZIA DELLE FOLLE

Parole e promesse

Di camminare

Sulle acque

Di tagliare

Le tasse

Di riempire

Le tasche

Di chi

Ha già tutto

Ma che bravi buffoni

E la folla

Sotto al palco

Tra bandiere

E cori da stadio

Benedice a mani giunte

Che tristezza

(da LA PAZZIA DELLE FOLLE di Massimo Marcantoni)

lunedì 7 aprile 2008

IL NUOVO FILM DI GIOVANNA MEZZOGIORNO

Esce il 18 aprile il film L’Amore non basta diretto da Stefano Chiantini ed interpretato da Giovanna Mezzogiorno, Alessandro Tiberi, Rocco Papaleo e Alessandro Haber.

Giovanna Mezzogiorno interpreta Martina, un'assistente di volo.

MATRIMONIO DURA MEZZ'ORA:LA POLITICA LI SEPARA SUBITO

Uno dei matrimoni più brevi della storia: mezzora. Si è celebrato ad Ayvalik, località turca sulla costa egea. La turca Seval Kelebik e il greco Mihailis Kutsakiozis sono stati sposati solo per pochi minuti. I due si erano conosciuti cinque mesi fa ed era stato amore a prima vista. Decisi a sposarsi hanno coronato il loro sogno d’amore sabato scorso. Ma mentre tutti si congratulavano con la sposa, Mihailis è uscito per pochi minuti tornando subito dopo con candele e ha detto: «Mio padre è stato ucciso dai turchi prima della guerra, vorrei che venisse osservato un minuto di silenzio in suo onore». E’ successo il finimondo. La sposa ha lasciato la cerimonia in lacrime, i parenti dello sposo, imbarazzati, hanno fatto di tutto per salvare il salvabile della situazione ma con scarsi risultati. Sembra anche che abbia dato degli ignoranti ai parenti turchi presenti ma su questo le fonti contrastano. Quello che è certo è che la coppia ha divorziato.

(da Corriere.it)

domenica 6 aprile 2008

INDIA:NATA BIMBA CON DUE FACCE

In un piccolo villaggio rurale nell'India settentrionale è nata una bambina con due facce: la piccola ha quattro occhi, due nasi e due bocche. Centinaia di persone hanno iniziato a visitare il paesino Saifi a circa 50 chilometri da Nuova Delhi per rendere culto alla neonata affetta da malformazione, che ora viene vista come un'incarnazione divina. I genitori della piccola, tuttavia, hanno finora rifiutato qualsiasi analisi medica. E la sua storia sta già facendo il giro del mondo.

CAMBIA SESSO E DIVENTA SUORA

Cristina ha 40 anni, l'abito lungo e nero. Si sveglia all'alba per le Lodi e prega molto, fino a sera, alternando il raccoglimento con l'assistenza e il lavoro. È suora francescana, castità, obbedienza e povertà, ma ha dovuto cercarsi una chiesa che la accogliesse perché la sua, quella cattolica romana, le ha «chiuso le porte»: quando è nata, Cristina era maschio, Marco, ma a 20 anni ha cambiato sesso, per poi trovare la sua vocazione. Un caso unico, difficile da accettare per i vescovi fedeli al Papa.

Ora è una religiosa della Riconciliazione, la piccola comunità monastica nata in Italia dalla chiesa vetero-cattolica, vicina a quella anglicana. «Sono nata a Sezze e cresciuta dalle suore — dice Cristina — perché mamma e papà lavoravano. Fin da piccola mi sono sentita femmina. Il ricordo più brutto? Quando mi hanno sequestrato la Barbie. A 13 anni ho parlato a mia madre, mi ha accettato. Appena maggiorenne mi sono operata». Ma la mia vita da cattolica è diventata un inferno. Ho seguito un corso ad Assisi per le vocazioni, ho frequentato le Clarisse, poi mi hanno indirizzata al mio vescovo, a Latina. Saputa la verità ha detto parole terribili: "Sei nata uomo, non potrai né sposarti né prendere i voti". Sono scappata in Inghilterra, in un monastero anglicano. Oggi sono suora francescana e vetero-cattolica. Parlo con Dio, assisto, nel mio cuore resta il sogno di contemplare il Signore in monastero. La castità non mi pesa, la solitudine sì».

 

sabato 5 aprile 2008

246.000 IMPRESE FALLITE NEL 2007

Secondo uno studio della Cgia sono 246.000 le imprese italiane fallite nel 2007.

Record negativo in Sicilia, Abruzzo e Campania.

La più virtuosa è la Basilicata.

 

SETTIMANA POSITIVA IN BORSA

Ritorna la fiducia in borsa dove in settimana gli indici hanno guadagnato in media il 4%.

Nel dettaglio: +4,2% lo S&P, +4,9% il Nasdaq, +4,4% Parigi, +5,2% Milano, +3,1% Francoforte, +4,5% Londra.

La crisi iniziata lo scorso luglio con i mutui subprime non è ancora terminata anche se la recessione USA sembra non spaventare gli operatori finanziari i quali ritengono che sia già stato toccato il fondo.

Intanto sono da segnalare nuovi licenziamenti per alcune aziende leader come i 10.000 tagli di Motorola e gli 8.800 di Dell.

GIOVANNA MEZZOGIORNO

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GIOVANNA MEZZOGIORNO

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giovedì 3 aprile 2008

GIOVANNA MEZZOGIORNO PROTAGONISTA DEL NUOVO FILM DI BELLOCCHIO

Giovanna Mezzogiorno sarà la protagonista del nuovo film di Marco Bellocchio, Vincere.

L'attrice romana interpreterà Ida Dalser,la donna dalla quale Mussolini ebbe un figlio segreto, poi morto in manicomio.Il ruolo del duce è stato affidato a Filippo Timi.

L'inizio delle riprese è previsto per il mese di maggio e probabilmente il film sarà presentato al festival di Berlino nel 2009

EXPO 2015: BRINDA ANCHE LA MAFIA

Brindisi e festeggiamenti dopo l'assegnazione dell'organizzazione dell'expo 2015 alla città di Milano.

Ma accanto a politici ed imprenditori brindano anche la mafia e la criminalità organizzata che vedono nell'expo una ghiotta opportunità di guadagno mediante il controllo degli appalti.

Una volta smaltita l'euforia per la vittoria sarà quindi necessario controllare tutta la macchina organizzativa al fine di evitare infiltrazioni mafiose.