martedì 27 maggio 2008

I FILM PIU' VISTI DELLA SETTIMANA

1. INDIANA JONES E IL REGNO DEL TESCHIO DI CRISTALLO (-), di Steven Spielberg, con Harrison Ford e Cate Blanchett, incasso 3 milioni e 938.364 euro, 607.900 presenze.

2. GOMORRA (1), di Matteo Garrone, con Salvatore Abruzzese, incasso 2 milioni 917.772

euro, 513.919 presenze.

3. SUPERHERO (2), di Craig Mazin, con Drake Bell, incasso 780.965 euro, 130.070 presenze.

4. NOTTA BRAVA A LAS VEGAS (3), di Tom Vaughan, con Cameron Diaz, incasso 607.349 euro, 99.980 presenze.

5. IRON MAN (4), di Jon Favreau, con Robert Downey Jr., incasso 404.193 euro, 67.957 presenze.

6. ULTIMI DELLA CLASSE (6), di Luca Biglione, con Andrea De Rosa, incasso 237.145 euro, 41.092 presenze.

7. SANGUEPAZZO (-), di Marco Tullio Giordana, con Monica Bellucci e Luca Zingaretti, incasso 226.261 euro, 38.059 presenze.

8. MONGOL - L'EPOPEA DI GENGIS KHAN (7), di Sergej Bodrov, con Tadanobu Asano, incasso 155.557 euro, 28.091 presenze.

9. L'AMORE NON BASTA (-), di Stefano Chiantini, con Giovanna Mezzogiorno e Alessandro Haber, incasso 92.757 euro, presenze 26.378.

10. IN BRUGES (9), di Martin McDonagh, con Colin Farrell, incasso 140.497 euro, presenze 25.357.

(dati cinetel)

Dopo la prima settimana scende al secondo posto l'ottimo GOMORRA di Garrone.Speriamo che dopo il premio della giuria vinto a Cannes torni al primo posto. Certo che essere battuti da Indiana Jones non è una bella cosa.Molto interessante anche il film L'AMORE NON BASTA con l'ottima Giovanna Mezzogiorno.

 

lunedì 26 maggio 2008

I PROTAGONISTI DI CANNES DOMANI A EFFETTO NOTTE SU SAT2000

Alcuni dei protagonisti della 61.ma edizione del Festival del Cinema di Cannes sono gli ospiti della puntata di domani di 'Effetto notte. Il cinema che (ci) parla', la trasmissione condotta da Fabio Falzone in onda alle 23.25 su Sat2000. In apertura l'intervista ai due registi belgi Jean Pierre e Luc Dardenne che hanno ricevuto il premio alla sceneggiatura con 'Il silenzio di Lorna', che racconta la storia di un albanese emigrato in Belgio in cerca di una vita migliore. In seguito, la parola passerà al regista Francesco Munzi che, ospite in studio, racconterà le fasi di lavorazione del film 'Il resto della notte', presentato nella sezione Quinzaine des réalizateurs, in cui ha affrontato il tema dell'immigrazione e della integrazione dei cittadini extracomunitari.

E ancora, intervista al regista Marco Tullio Giordana insignito del premio della critica con "Sanguepazzo", fuori concorso a Cannes, e il commento dei tuoi attori protagonisti, Monica Bellucci e Luca Zingaretti.

Seguirà l'incontro con il regista Wim Wenders e l'attrice Giovanna Mezzogiorno, che commenteranno la loro esperienza a Cannes con 'Palermo Shooting', film dedicato ad Ingmar Bergman e a Michelangelo Antonioni sulla storia di un fotografo in viaggio in Sicilia. Infine il regista Ermanno Olmi, festeggiato sulla Croisette con la presentazione del dvd e della copia restaurata del suo film Palma d'Oro 'L'albero degli zoccoli', che rivelerà i ricordi legati a quella vittoria inaspettata avvenuta trent'anni fa.

(da alice.it)

domenica 25 maggio 2008

CANNES: STORICO BIS PER GARRONE E SORRENTINO

L’ultimo film programmato nel concorso di Cannes 2008 è quello che sipone in cima al palmarés: Palma d’oro a Entre les murs (la recensione) del francese Laurent Cantet su un giovane professore di un liceo difficile che stimola con tante discussioni i suoi studenti. Una storia di adolescenza, educazione ed emarginazione tratta da un racconto autobiografico di Francois Begaudeau. Era dall’87 che un film francese non conquistava questo premio.

Regista rigoroso, sempre attratto dalle moderne questioni sociali, Cantet aveva attirato l’attenzione già con Risorse umane e A tempo pieno.

Il presidente della Giuria Sean Penn, che ha guidato una compagine in cui compare anche Sergio Castellitto, ha definendo «stupefacente» il film di Cantet, per il cui premio ha rivelato che c’è stata l’unanimità.

Soddisfazione alle stelle per la pattuglia italiana, che porta a casa due importanti riconoscimenti per entrambi i film in gara, Il Divo e . Viene da pensare alle curiose coincidenze con le due Palme d’oro ex aequo del 1972 per Francesco Rosi con Il caso Mattei ed Elio Petri con La classe operaia va in paradiso, l’uno un potente film di denuncia, l’altro una riflessione politica e sociale in forma grottesca, entrambi con uno straordinario Gian Maria Volontè.

Proprio come Toni Servillo, che appare nelle due pellicole.

Meritato il Grand prix a
Gomorra (la recensione) di Matteo Garrone, il potente, oscuro, scostante affresco sul sistema comorristico ispirato al documentato viaggio nel ventre del vulcano dell’omonomino best seller di Roberto Saviano. Girato come “in presa diretta” nei luoghi di questa guerra combattuta per strada, il film impressiona per la grande capacità evocativa e il respiro della messa in scena, che conferma il regista romano come autore di punta del nostro cinema, con una statura internazionale sottolineata anche dai media stranieri.

Identiche osservazioni si adattano a Paolo Sorrentino, che ha conquistato il Premio della Giuria con
Il Divo (la recensione). Alla terza partecipazione a Cannes, l’autore napoletano fa parte di quella generazione di autori quarantenni che ha saputo fare sua una grande tradizione di cinema italiano guardano però a soluzioni registiche nuove, con un gusto speciale per la pura immagine, un uso consapevole del suono e della musica e una padronanza dei mezzi tecnici.

Non a caso proprio a Il Divo è andato anche il premio per i valori tecnici, assegnato da al direttore della fotografia Luca Bigazzi e a quello del suono Angelo Raguseo per l'armonia dell'immagine e del suono.

Il suo ritratto “dell’anima” del senatore a vita Giulio Andreotti ha conquistato quindi i giurati nonostante la difficoltà di districarsi tra fatti storici familiari solo a noi italiani. Il visionario film del regista napoletano è un compendio riconoscibile di lunghi stralci di storia politica, durante i quali il sette volte premier e 27 vostre ministro ha attraversato con piglio impassibile il fuoco delle Brigate Rosse, la Loggia P2, Tangentopoli, omicidi eccellenti come quello del generale Dalla Chiesa, di Mino Pecorelli, di Aldo Moro, di Giovanni Falcone. Una sceneggiatura scritta dallo stesso Sorrentino, con la consulenza di Giuseppe D'Avanzo di Repubblica.

Premio per la miglior regia per il turco Nuri Bilge Ceylan che ha diretto
Le tre scimmie (la recensione). Ex fotografo e quindi grande orchestratore di immagini, Ceylan ha raccontato di una famiglia e dei tanti piccoli segreti, che poi sono diventati grandi bugie e che quindi ne avvelenano sottorraneamente i rapporti.

Produttore e protagonista assoluto del fluviale biopic sul
Che (la recensione) di Steven Soderbergh, Benicio Del Toro ha vinto il premio come miglior attore. Accolto con alterni giudizi, il film è comunque un’operazione cinematografica colossale, sette anni di lavoro e 4 ore e mezza di pellicola per raccontare l’icona rivoluzionaria argentina.

Migliore attrice la brasiliana Sandra Corveloni, protagonista di Linha de Passe dei registi carioca Walter Salles e Daniela Thomas, definito il Rocco e i suoi fratelli latino, perchè parla di una madre, che fa la donna delle pulizie, resta in cinta e tenta di mantenere sulla retta via i quattro figli. Difficile, vista la loro condizione economica e le tentazioni di San Paolo.

Non se ne vanno mai a mani vuote i fratelli Dardenne, già vincitori due volte della Palma d’oro. Stavolta con Le silence de Lorna, storia come al solito sobria, dura e molto realista di una immigrata albanese, i registi belgi hanno ottenuto il premio per la migliore sceneggiatura. Una targa da apporre al loro prodotto di nicchia.

Hunger del britannico Steve McQueen, il documentario sullo sciopero della fame di Bobby Sands, ha vinto il premio Camera d'Or del Festival di Cannes per la migliore opera prima. Sands membro del gruppo terrorista nord irlandesi Ira morì dopo 66 giorni nelle carceri britanniche.

(da l'unita.it)

sabato 24 maggio 2008

"GOMORRA" E ISRAELE, SFIDA PER LA PALMA

Sarà la superstizione, sarà l'invalicabile barriera di silenzio che circonda la giuria, ma mai come quest'anno latitano indiscrezioni sui premi. E non saranno certo i «napoletani » di Gomorra (anche se il regista è romano) a rompere il silenzio, nonostante circolino voci sull'entusiasmo del presidente della giuria Sean Penn. Possiamo solo aggiungere che Matteo Garrone, tornato venerdì a Cannes per ritirare il premio Arcobaleno, si ferma per il weekend sulla Croisette: per amore del mare? A concorre per il massimo premio si parla anche del film israeliano Waltz with Bashir, del turco Üç maymun, che ha il massimo dei gradimenti tra le «stelline» del quotidiano specializzato Screen, dei «soliti» Dardenne (che però hanno già vinto due volte), mentre la Francia, senza Palma dall’87, sembra puntare molto sul film di Cantet, Entre les murs, sabato in concorso.

INCOGNITA WENDERS - E poi c’è l’incognita Wim Wenders con il suo The Palermo Shooting, storia di un fotografo in crisi esistenziale che arriva a Palermo per fotografare Milla Jovovich: qui incontra la restauratrice Flavia (Giovanna Mezzogiorno) e viene inseguito da un misterioso «assassino». Ma venerdì sera, alla prima proiezione, il film è stato accolto freddamente. Il divo potrebbe (dovrebbe) lanciare la prova di Toni Servillo in prima linea per il riconoscimento al miglior attore: né Benicio Del Toro nei panni del Che né Philippe Seymour Hoffman in quelli del regista di Synecdoche, New York uguagliano la sua prova, ma anche qui la scaramanzia è di rigore. E tra le donne gli apprezzamenti più convinti sono stati per Arta Dubroshi, la protagonista di Le Silence de Lorna dei Dardenne: neppure un pur brava Angelina Jolie sembra in grado di impensierirla. Ma si sa che non conta solo la bravura .

DELUSIONE «CHE» - Piuttosto incontestabile, invece, il fatto che i film degli ultimi due giorni, con l'esclusione del Divo, sono stati più o meno tutti deludenti. A cominciare dal mastodontico Che di Steven Soderbergh: due «tempi» (o due film: in Francia usciranno a un mese di distanza) di 2 ore e 10 minuti l'uno per raccontare il ruolo di Ernesto Guevara nella rivoluzione cubana e poi in Bolivia. La prima parte ricostruisce il 1958, con i combattimenti sulla Sierra Madre fino alla vittoria di Santa Clara che aprì la strada vero l'Avana, alternandolo alle immagini (in bianco e nero) della missione di Guevara all'Onu, nel 1964; la seconda parte, con una fotografia più «polverosa », ripercorre gli undici mesi durante i quali il Che tentò invano di spingere i contadini boliviani a ribellarsi al governo, finiti il 9 ottobre 1967 con la sua uccisione. Interpretato da un Benicio Del Toro somigliantissimo ma un po' monocorde, il film ricostruisce abbastanza bene la parte cubana, puntando molto sull'empatia tra ribelli e locali, oltre che sul ruolo carismatico del Che, ma finisce per ridurre la disfatta boliviana a un resoconto piuttosto monotono di spostamenti nelle boscaglie. Soderbergh tralascia completamente le ragioni politiche di una sconfitta (e il fallimento dell'ipotesi rivoluzionaria terzomondista) ma non affronta neppure la dimensione mitica del Che. E descrivere per due ore la triste vita quotidiana dei ribelli è una scelta più che discutibile. Discutibile è anche il compiacimento fin troppo letterario con cui Philippe Garrel racconta la tragica storia d'amore tra un'attrice (Laura Smet) e un fotografo (Louis Garrel, figlio del regista) in La Frontière de l'aube: gelosia e incomprensione mettono fine al loro amore e lei finisce per suicidarsi ma torna da morta a ossessionare il giovane, invitandolo a «raggiungerla». L'idea era quella di fare un film «letterario», che non avesse paura di essere romantico come i libri dell'Ottocento, ma l'eccesso di manierismo e soprattutto una recitazione troppo sottolineata finiscono per cancellare ogni fascino.

(da corriere.it)

martedì 20 maggio 2008

IL CINEMA ITALIANO ALLA CONQUISTA DI CANNES

Sono 2 i film italiani in concorso per la Palma d'oro al 61° Festival di Cannes: "Gomorra" di Matteo Garrone, tratto dall'omonimo romanzo di Roberto Saviano, presentato a Cannes domenica 18 maggio e "Il divo di Paolo Sorrentino,

dedicato a Giulio Andreotti ed in concorso venerdi 23 maggio, mentre nella sezione "
Quinzaine des Realisateurs", "Il resto della notte" di Francesco Munzi, che sarà presentato mercoledi 21 maggio.

Fuori concorso, nella sezione "
Speciale", il film di Marco Tullio Giordana "Sangue pazzo", in programma ieri, con Monica Bellucci e Luca Zingaretti, che vestono i panni rispettivamente di Luisa Ferida e Osvaldo Valenti, la coppia più celebre del cinema all'epoca del fascismo, che venne fucilata dai partigiani nel 1945 dopo un processo sommario con l'accusa di collaborazionismo con la Repubblica di Salò.

Sarà, inoltre, presente al Festival l'attrice Giovanna Mezzogiorno per il film di Wim Wenders "The Palermo shooting", che racconta Palermo, città definita dal regista "complessa e conflittuale, bellissima ma al tempo stesso piena di ferite" e l'attore e regista Sergio Castellito, che sarà membro della "Grande Giuria", presieduta da Sean Penn, insieme a Natalie Portman, Alfonso Cuaron, Jeanne Balibar, Marjane Satrapi, Alexandra Maria Lara, Apichatpong Weerasethakul e Rachid Bouchareb.

(da italianotizie.it)

mercoledì 14 maggio 2008

"CANNES MOLTO MEGLIO DI HOLLYWOOD"

Sarà Giovanna Mezzogiorno uno dei due volti femminili italiani a Cannes (l’altra femme-fatale sarà Monica Bellucci ma fuori concorso con “Sangue pazzo” di Giordana). Reduce dall’esperienza hollywoodiana con “L’amore ai tempi del colera” al fianco di Javier Bardem, l’attrice sbarca per la prima volta sulla Croisette con il film di Wim Wenders “The Palermo Shooting”.

Giovanna, come si sente?
– Esprimere felicità, in questi casi, è poco: sono più che felice, direi orgogliosa ed emozionata. Non avrei mai pensato di trovarmi un giorno al festival più prestigioso del mondo con un film di Wenders, uno dei registi più importanti.

Ieri Hollywood, oggi Cannes…
– Se me lo avessero predetto non ci avrei mai creduto. Ma Cannes vale molto di più dell’America. Ringrazierò Wenders tutta la vita per avermi scelta e per avermi dato questa straordinaria opportunità. È stato un onore essere al servizio della sua arte, mi ha permesso di crescere e imparare da un maestro.

Al rientro in Italia l’attende un altro set importante.
– Girerò il nuovo film di Marco Bellocchio, “Vincere”, dove sarò Ida Dalser, la misteriosa donna tenuta segreta dal regime fascista da cui Mussolini ebbe un figlio segreto poi morto in manicomio. Eravamo tante a volere quel ruolo, ho dovuto superare tanti provini ma alla fine sono stata scelta da Bellocchio. Devo essere sincera: in casi come questi la soddisfazione è anche maggiore. (Pier Paolo Mocci)

(da metronews.it)

lunedì 12 maggio 2008

NASTRI D'ARGENTO:NOMINATION PER NOTTURNO BUS CON GIOVANNA MEZZOGIORNO

Agli ultimi Nastri d’Argento una nomination da sottolineare è quella assegnata a Davide Marengo. Il giovane regista, noto fino a pochi anni fa come artefice di accurati backstage sui set e realizzatore di alcuni apprezzati videoclip, ho sorpreso un po’ tutti – critica e pubblico – con Notturno bus. Ma andiamo per gradi nel riflettere sull’inizio davvero promettente di questo cineasta romano, che nelle vene d’autore sembra avere tanto la giusta linfa stilistica propria, quanto la sufficiente dose di tradizione visiva. Il suo sperimentalismo è sempre funzionale, le storie coerenti fino all’ultimo taglio prima della distribuzione, amare e comiche come la vita. E come Notturno bus, il suo primo autentico lungometraggio, sempre che si voglia incastonare Craj – Domani, sua precedente esperienza, nel puro documentario musicale (sulla musica salentina e con, tra gli altri, Teresa De Sio).
Il discorso sui generi cinematografici, tuttavia, appartiene ad un retaggio critico che non può non fare i conti con gli stereotipi e gli steccati, talvolta utili ai distributori ma quasi sempre dannosi all’opera filmica, all’autore, che giustamente non deciderà mai, a priori, di fare una ‘commedia’, un ‘dramma’, un ‘noir’, un ‘fantasy’. Sono soluzioni di comodo che, per quanto riguarda un’analisi del linguaggio visivo di Marengo, appaiono palesemente restrittive e fuorvianti. Perché Notturno bus è insieme dramma grottesco, commedia, satira efferata, divagazione on the road (seppure notturna e seppure metropolitana e di una sola città, ancorché indifferente, neutra, quasi fantasmatica…).
Ben vengano i registi come lui, dalla vena fresca, felicemente contaminata da fantasmi viventi come Tarantino, Wenders, eppure libera di creare, di ‘montare’ il proprio discorso filmico per analogie, associazioni mentali tutte originali, personalissime e non solo cinefile (perché il pubblico non tutto lo è, cinefilo). Una mano registica, quella di Marengo, che sa lasciare spazio agli altri e non fagocita interventismi diretti o invasivi nei reparti fotografia, sceneggiatura, luci, costumi, musiche… come altri tendono a fare. E questa peculiarità, nel nuovo panorama cinematografico italiano, è una rarità. Un’eccezione che conferma la regola che un film sia l’opera più collettiva che esista. E proprio per questo più viva, polifonica, autorevole. La commissione giudicante dei Nastri d’Argento deve aver rilevato almeno queste caratteristiche nel cinema di Davide Marengo.

Quante nomination...

Notturno Bus, il film di Davide Marengo con Giovanna Mezzogiorno, Valerio Mastandrea e Ennio Fantastichini, è stato candidato ai Nastri D´Argento 2008 come "Miglior esordio" per la regia e come "Miglior canzone originale" per il brano Mi Persi di Daniele Silvestri.
Il film, uscito lo scorso maggio, è stato subito accolto molto bene dal pubblico e dalla critica ed ha proseguito la sua fortunata
programmazione in estate nelle arene, per essere poi molto visto su Sky e in DVD, ha partecipato con successo a numerose rassegne internazionali e a giugno uscirà nelle sale in Inghilterra Ma i riconoscimenti non finiscono qui.
E’ di queste ore la notizia che Notturno Bus ottiene anche altre tre importanti nomination ai Golden Graal, come miglior regista, come migliore attore protagonista (Mastandrea) e migliore attrice protagonista (Mezzogiorno).

(da cinecorriere.it)

Un film assolutamente da vedere!

domenica 11 maggio 2008

CANNES:TRA I FILM IN CONCORSO ANCHE PALERMO SHOOTING DI WIM WENDERS CON GIOVANNA MEZZOGIORNO

Tanta famiglia in tutte le sue declinazioni, un po' di politica e anche un cartoon. Si presentano così i 22 film in corsa per la Palma d'oro. Ecco una breve sintesi esclusi i due italiani: Gomorra e Il Divo. Si apre con il buio di Blindness, di Fernando Meirelles con Julianne Moore, Mark Ruffalo e Gael Garcia Bernal. Tratto da Cecità di Saramago, racconta di un'epidemia di cecità che colpisce tutti. L'unica a non aver perso la vista è la moglie di un medico (Moore). Tre i film francesi. Entre Les Murs di Laurent Cantet (Risorse umane) con la storia conflittuale tra un professore e una classe di alunni problematici. Scende in campo per la Francia anche Arnaud Desplechin con Conte De Noel. Di scena una famiglia composta dalla Deneuve e Jean Paul Roussilon e i loro figli, Amalric, Devos e Chiara Mastroianni. Tutti riuniti per il Natale devono fare i conti con una morte in famiglia avvenuta molti anni prima. Infine, c'é La Frontiere de L'Aube di Philippe Garrel, film interpretato dal figlio del regista Louis e da Laura Smet, con le disavventure di un fotografo prossimo al matrimonio. Il giorno fatidico gli compare la sua ex amante abbandonata e suicida per ossessionarlo. Dal Belgio arrivano con Le silence de Lorna, Luc i fratelli Dardenne. Protagonista Lorna, una albanese alla ricerca dei documenti per restare in Belgio. Accetta così di fare un matrimonio bianco con un giovane tossico, Claudy, di cui spera una rapida scomparsa. Ma Claudy ha deciso di uscire dalla sua dipendenza. In corsa per l'Argentina Leonora di Pablo Trapero. La storia di Julia e dalla sua tragica esperienza di carcere accompagnata dal suo bambino. E ancora per questo paese La Mujer sin Cabeza dell'argentina Lucrecia Martel che si annuncia come un thriller. Una donna investe un cane sulla strada. Si ritrova in uno strano stato di confusione che la porta a stravolgere i suoi rapporti con le persone de lei conosciute. Dagli Usa arriva Two Lovers di James Gray (Padroni della notte) con l'inedita sentimentale storia dello scapolo Joachim Phoenix diviso dall'amore di due donne bellissime come Gwyneth Paltrow e Vinessa Sahaw. La prima politicamente corretta, l'altra inaffidabile. Dagli States anche CHE di Steven Soderbergh, prima parte di un progetto che vede insieme il regista e Benicio Del Toro impegnati sulla vita di Che Guevara. La parte due avrà come titolo Guerrilla. Infine Changeling di Clint Eastwood con Angelina Jolie. Il film ispirato a eventi davvero accaduti a Los Angeles nel 1920, vede la star nel ruolo di una madre a cui scompare il figlio. Quando viene ritrovato il bambino la donna ha la strana sensazione che non sia suo figlio. 24 City di Jia Zhangke, unico cinese in corsa, racconta invece la storia di tre bellissime donne coinvolte nel processo di urbanizzazione della Cina dopo il 1958. In The Palermo Shooting di Wim Wenders, un fotografo (Campino, cantante dei Die Toten Hosen) che decide di lasciare tutto per una nuova vita a Palermo. Qui s'innamora di una restauratrice (Giovanna Mezzogiorno). Nel cast anche Hopper e camei di Lou Reed, Patti Smith e Milla Jovovich. Al centro di DELTA del regista ungherese Kornel Mundruczó, la storia di un uomo cacciato di casa dalla madre vent'anni prima che torna per il funerale del padre. Qui incontra la sorella per la prima volta e i due si innamorano. Scoprono poi che il padre è stato ucciso dalla madre e dal suo amante e decidono di vendicarlo. Synecdoche, New York primo film Usa di Charlie Kaufman ha come protagonista Caden (Seymour Hoffman), regista teatrale di provincia deciso a conquistare i riflettori di Broadway. Nel cast: Catherine Keener, Michelle Williams, Samantha Morton e Tilda Swinton. Adoration del canadese Atom Egoyan con Scott Speedman, Rachel Blanchard e con la moglie-musa Arsinee Khanjian parla di adolescenti che usano Internet per crearsi una falsa identità. Si imbattono in terrorismo e fantasie giovanile che possono portare verso grandi pericoli. Lo stesso Nuri Bilge Ceylan (Uzak) così descrive invece il suo Three Monkeys in corsa per la Turchia: "racconto di una famiglia fallita piena di bugie pur di stare insieme insabbiando la verità. Una famiglia che sceglie di ignorare la verità: non vedere, ascoltare o parlare. Ma questo giocare alle 'Tre scimmiette' invalida la verità della loro esistenza". In My Magic di Eric Khoo, made in Singapore, c'é un ragazzo che per sopravvivere fa il mangiafuoco, ma il film è anche una love story tra padre e figlio. In Linha De Passe del brasiliano Walter Salles, la storia di quattro fratelli di una famiglia povera di San Paolo che cercano riscatto con il calcio. Serbis di Brillante Mendoza parla di una famiglia che vive in un fatiscente cinema a Los Angeles . Infine, Waltz With Bashir di Ari Folman, unico film di animazione in concorso, vede il regista, ex soldato israeliano raccontare l'orrore di cui fu testimone nel 1982 del massacro di centinaia di Palestinesi da parte della milizia cristiana.

(da ansa.it)

venerdì 2 maggio 2008

GIOVANNA MEZZOGIORNO SU RAITRE IL 4 MAGGIO

Giovanna Mezzogiorno sarà ospite del nuovo programma di Camilla Raznovich TATAMI su Raitre.

L'appuntamento è per domenica 4 maggio alle ore 23.40.