mercoledì 29 settembre 2010

LA PRIMA COSA BELLA DI VIRZI' E' IL FILM ITALIANO CANDIDATO ALL'OSCAR

È "La prima cosa bella" il candidato italiano all’Oscar 2010 per il miglior film straniero. Il film di Paolo Virzì è stato designato dalla commissione istituita all'Anica e composta dal regista Gabriele Salvatores, dallo scenografo Dante Ferretti, dai giornalisti e critici Alberto Crespi, Roberto Escobar, Alessandra Leventesi e Gloria Satta, dai produttori Conchita Airoldi, Angelo Barbagallo, Aurelio De Laurentis, Adriano De Micheli, Mario Gianani e Fulvio Lucisano dai distributori Paolo Ferrari e Andrea Occhpinti, e dal Direttore Generale per il Cinema, Nicola Borrelli. Nel cast Michela Ramazzotti, Stefania Sandrelli, Valerio Mastandrea e Claudia Pandolfi. Le nomination saranno rese note il prossimo 25 febbraio, mentre la premiazione si svolgerà domenica 27 febbraio a Los Angeles.

sabato 25 settembre 2010

FILM DA VEDERE: LA PASSIONE

La Passione

  • un film di Carlo Mazzacurati
  • con Silvio Orlando, Giuseppe Battiston, Corrado Guzzanti, Cristiana Capotondi, Stefania Sandrelli.
  • Genere: Commedia
  • Durata: 105 min
  • Paese: Italia 2010

Gianni Dubois è un regista in là con l’età e con la creatività. Sono cinque anni che non gira un film e, messo sotto pressione dal produttore, deve farsi venire un’idea brillante che accontenti una capricciosa diva televisiva ingaggiata per l’occasione. Quando un guaio nella sua casa in Toscana lo costringe ad abbandonare Roma per un paio di giorni, troverà il modo per rivestire i panni da regista per una Sacra Rappresentazione recitata dagli abitanti del paese. Con l’aiuto di un ex galeotto e una sorridente barista polacca, riuscirà a ritrovare la forza per una necessaria svolta umana.
I segreti della gente comune sono da sempre l’oggetto d’indagine del cinema di Mazzacurati. Dopo aver affrontato con serietà il dramma di un omicidio con La giusta distanza riprende in mano le corde della commedia. Il soggetto non spicca per originalità; la storia di un artista in crisi creativa che, di fronte alle avversità, non riesce a trovare una soluzione è un tema molto sfruttato da letteratura e cinema. Qui però abbiamo il contesto italiano a fare la differenza. I potenti del film (il produttore, il sindaco e il geometra) sono insensibili sfruttatori che, di fronte alla debolezza di Dubois, rimangono indifferenti. Da un lato i perdenti, dall’altro quelli che fanno finta di essere vincenti. In mezzo tutti i problemi di un’Italia alla deriva, dove i sogni fanno fatica a sopravvivere e le frustrazioni covano il seme di un’arroganza schiacciante e deleteria. La provincia, così cara al regista, è qui il luogo dove il cinema degli intellettuali è guardato di sbieco e con timore. L’ironia inconsapevole dei personaggi di contorno, dall’ex carcerato Giuseppe Battiston al meteorologo con smanie d’attore Corrado Guzzanti, riporta l’attenzione, di tanto in tanto, sulle contraddizioni del paese in cui viviamo. Esce un’immagine di desolazione e impotenza, dove anche la Passione di Cristo, nella sua dimensione più umana, fatica a realizzarsi.
La speranza sembra lasciata in un angolo. Ma quando, durante la recita paesana, un giovane urla sprezzante contro chi deride le debolezze degli altri, ci sembra di poter vedere una piccola luce per il futuro. Il grido ribelle di chi riconosce l’ingiustizia e non vuole tacere riporta tutto ad un senso di rettitudine ammirevole di cui il nostro paese avrebbe tanto bisogno.

venerdì 10 settembre 2010

FILM DA VEDERE: LA SOLITUDINE DEI NUMERI PRIMI

Locandina La solitudine dei numeri primi
  • un film di Saverio Costanzo
  • con Alba Rohrwacher, Luca Marinelli, Martina Albano, Arianna Nastro, Tommaso Neri.
  • Genere: Drammatico
  • Durata: 118 min.
  • Paese: Italia, Francia, Germania 2010

E' la storia di Alice e Mattia. Coetanei a Torino. Bambini le cui coscienze sono attraversate da un trauma profondo che non li abbandonerà mai. Si conoscono. Potrebbero amarsi. Si separano (lui accetta un incarico in Germania e lei si sposa). Potrebbero ritrovarsi se consentissero a se stessi ciò che si sono sempre in qualche modo vietati. Saverio Costanzo alla sua terza prova si assume il non facile compito di rileggere un best seller quale è il romanzo omonimo di Paolo Giordano (con il quale scrive la sceneggiatura). Lo fa con grande coraggio a partire dal nuovo mutamento di stile. Costanzo destruttura la linearità narrativa del romanzo avvertendoci sin dall'inizio (grazie anche alla musica di Mike Patton e a una grafica di forte impatto) che ci troviamo dinanzi ad un horror. Perché l'orrore della sofferenza attraversa corpi ed anime dei due protagonisti. Alice, la cui lesione fisica verrà spiegata solo molto più avanti ma che da subito determina il suo rapporto con il mondo e Mattia, che ha un vulnus che lo tormenta nel profondo spingendolo all'autolesionismo. Due corpi che potrebbero fondersi ma che restano murati in una solitudine che si presenta come ineluttabile perché il senso di colpa e il sentirsi fuori posto (in una società sempre più spietata sin dalle età più giovani) finiscono con lo spingere a costruire muri in cui si possono aprire solo piccole brecce che sembrano sempre pronte a richiudersi. (fonte: mymovies.it)

In foto Alba Rohrwacher (31 anni)