lunedì 13 ottobre 2008

BELLOCCHIO: RACCONTO L'ITALIA DEL FASCISMO MA ANCHE QUELLA DI OGGI

"Racconto l'Italia del fascismo ma anche quella di oggi, che non si oppone, non reagisce alle violenze perpetrate verso i più deboli". Lo ha detto, scrive l'Ansa, Marco Bellocchio, a margine della presentazione di Cinenet Festival, parlando di Vincere, attualmente in fase di montaggio (sarà pronto nella prima parte del 2009), sulla storia del figlio segreto che Ida Dalser ha avuto con Benito Mussolini.

La storia di Vincere, ispirata dalla vicenda di Ida Dalser (interpretata da Giovanna Mezzogiorno, mentre Mussolini ha il volto di Filippo Timi) "è una tragedia, ancorata al passato ma che può raccontare anche il presente. Non so ancora come sarà il film, ma spero che riesca a far emergere comunque anche la mia visione ottimistica e dinamica del mondo - ha aggiunto il regista - Noi oggi viviamo in una democrazia consolidata ma ritornano l'unanimità, un'opposizione debole e sconfitta. Resta poi, nella maggior parte degli italiani, come allora, l'indifferenza alle ingiustizie".

Vincere rievoca la storia d'amore tra Mussolini e la Dalser, che risale al 1914. "Mostro il giovane Mussolini socialista, poi interventista e poi fascista" ha spiegato ancora il cineasta. La Dalser, che nel 1915 ha da lui il figlio Benito Albino, "vedrà il Mussolini dittatore solo al cinema nei filmati del Luce. Timi scompare quando la abbandona".

Mussolini e la Dalser non si incontrarono più dal 1919, e nel 1926, il Duce, al potere da tre anni fa rinchiudere la donna, che continuava a sostenere di essere la prima moglie del dittatore (sposato dal 1915 con rito civile a Rachele, alla quale nel 1935 si unisce anche con rito religioso). Ida muore in manicomio nel 1937. Lo stesso destino lo vive Benito Albino, che dopo essere stato educato dai Barnabiti ed essersi arruolato in Marina, viene internato in un istituto psichiatrico dove muore nel 1942

Infine una battuta sul Festival di Roma: "Come per tutte le rassegne di questo tipo, da Venezia a Cannes, mi auguro che venga diminuito l'aspetto glamour, e che le risorse possano essere sempre più utilizzate per sostenere il cinema di ricerca".

(da cinecitta.com)

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