martedì 10 novembre 2009

GIOVANNA MEZZOGIORNO PARLA DEL FILM "LA PRIMA LINEA"

Giovanna Mezzogiorno indossa un severo tailleur gessato, ha i capelli raccolti, una camicia bianca, nessun fronzolo, nessuna civetteria. Davanti al Presidente Giorgio Napolitano, in occasione della consegna dei Premi De Sica e degli Olimpici del Teatro, ha appena pronunciato un intervento appassionato in difesa della «qualità e dell’etica del lavoro, in un sistema realmente meritocratico, che non penalizzi giovani autori a favore di una casta già affermata e riconosciuta». Il Capo dello Stato apprezza, elogia lo spettacolo italiano, ricorda, nell’anniversario della caduta del Muro, la salvaguardia della libertà di espressione. Di Massimo Ranieri, che guadagna un lunghissimo applauso citando Garcia Lorca («la cultura costa molto, ma l’incultura costa ancora di più») dice sorridendo: «Oggi si è diplomato oratore di successo».

Tutto perfetto. Però Napolitano non ha ancora deciso se vedrà oppure no la prossima, attesa prova dell’attrice, ovvero il film La prima linea, basato sul libro dell’ex-terrorista Sergio Segio Miccia corta: «Non so se lo vedrò, no, non lo so proprio». E ancora: «Leggerò sicuramente quello che sarà scritto sul film, poi, magari, deciderò...». Sullo schermo, accanto al protagonista Riccardo Scamarcio, la Mezzogiorno interpreta il personaggio di Susanna Ronconi. Era stato proprio il Presidente a sollevare, nel maggio scorso, forti dubbi sull’opportunità di certe trasposizioni cinematografiche, sottolineando il fatto che «a serie e oneste ricostruzioni filmiche sulla genesi e lo sviluppo del terrorismo di sinistra debbano affiancarsi ricostruzioni basate su memorie romanticheggianti e autogiustificative di personaggi che ebbero parte attiva in quella stagione sciagurata».

La prima linea ha già alle spalle una storia tormentata, critiche per i finanziamenti erogati dal Ministero, proteste di familiari delle vittime: «Sappiamo che ci aspettano giorni di passione - dice Mezzogiorno - affrontarli non sarà facile. Però ci sentiremo anche, finalmente, liberati. Quando la gente vedrà il film, si renderà conto che le polemiche sono gratuite. La storia non esalta in alcun modo il “fascino” del terrorismo». Tra gli altri momenti significativi della mattinata la «standing ovation» per la vedova di Mike Bongiorno, Daniela Zuccoli, che ha ricevuto il «De Sica alla memoria» e la felicità del premiato Boldi che annuncia la pace fatta con l’ex-partner Christian De Sica. (da lastampa.it)

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