sabato 14 febbraio 2009

INNAMORATI DELLA CULTURA CONTRO I TAGLI DEL GOVERNO

Si svolge oggi a Torino la manifestazione "Innamorati della cultura" che ha lo scopo di protestare contro i tagli nel settore culturale in Italia.
Centinaia sono le iniziative previste. Il tutto non tanto per far innamorare della cultura chi già lo è ma, soprattutto, per fare appassionare all'argomento chi di spettacolo e similia ne sa assai poco. Il momento clou sarà intorno alle 16 in piazza Carignano quando saliranno sul palco artisti e promotori tra cui Piero Chiambretti, Giovanna Mezzogiorno,Arturo Brachetti, Gad Lerner, Gabriele Salvatores e tanti altri.

Ma le performance inizieranno già dalle 14.30 in piazza Vittorio con spettacoli di marionette con la Compagnia Grilli, di danza, capoeira, teatro danza, per proseguire fino a notte inoltrata. La città è già adesso invasa da attori, cantanti, musicisti, artisti da circo, funamboli, attori delle più note compagnie di teatro per ragazzi che si daranno appuntaento dalle 17 in poi alla Casa Teatro Ragazzi, uno dei centri maggiormente coinvolti.

Questi alcuni appuntamenti, tutti a titolo gratuito:
- Il Museo del Cinema sarà aperto fino alle 23 e alle 18 nell’Aula del Tempio ci sarà un concerto del Complesso da Camera "7/8" dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai.
-Al Cinema Massimo, dalle 16,30 alle 19,30 verrà proposto in anteprima il film di Carlo Lizzani "Torino oggi e domani".
- Il Teatro Regio alle 21 offrirà un inedito concerto che vedrà suonare insieme gli studenti del Conservatorio con i professionisti dell’ Orchestra del teatro.
- Al Circolo dei Lettori dalle 17 maratona di letture tratte dal romanzo "Fahrenheit 451" di Ray Bradbury.
- Alla Gam apertura a tutti dalle 10 alle 22 con visite guidate condotte da artisti dalle 17 in poi.
-Alla Fondazione Merz, alle 17 "Una domenica lunghissima": lettura di novelle per famiglie da "Le mille e una notte".
- Al Teatro Gobetti, alle 17, lo Stabile offre un’ insolita piece intitolata "Tagli" con attori della Compagnia del teatro.
- Al Rettorato, alle 17, tutte le grandi Fondazioni culturali cittadini realizzano una mostra di libri e manifesti.
- Al Cinema Romano, Film Commission e altri soggetti del mondo del cinema offriranno la visione di film come "Il divo", e "Occhi che videro".

(fonte lastampa.it)

Chi può partecipi a questa iniziativa.

2 commenti:

  1. E’ davvero triste che in una città ricca di cultura come Torino ci siano tanti giovani preparati che non hanno alcuna speranza di carriera in questo settore, solo perché privi delle giuste parentele. E’ un dato di fatto: ormai non viene nemmeno più taciuto, anzi ci sono capi del personale di note aziende che ai colloqui di lavoro informano chiaramente del fatto che a determinate posizioni si accede soltanto se raccomandati. Ai vertici della cultura a Torino troviamo spesso ex politici falliti, fratelli di assessori, ambigui burocrati megalomani; in poche parole personaggi che, essendo incapaci di fare alcunché, vengono “parcheggiati” in qualche ruolo di prestigio del settore cultura. La loro attività, profumatamente stipendiata con soldi pubblici, consiste generalmente nel presenziare ad inaugurazioni e cene di gala varie, scaldare una comoda poltrona stiracchiandosi davanti ad una lussuosa scrivania, oppure inventarsi consigli d’amministrazione straordinari per prendersi un bel gettone presenza da 500 €. Salvo poi lamentarsi davanti alle telecamere del tg3 perché “non ci sono soldi per la cultura” , ma la preoccupazione fondamentale è che non manchino nelle loro tasche. I risultati di questo stato di cose sono disastrosi. Palazzi storici trasformati in sede di banchetti per ospiti altolocati (e sporcaccioni), mostre create ad hoc per la propria autocelebrazione, scelte “artistiche” dettate da esigenze politiche e, soprattutto, una grande incompetenza. Un caso emblematico è quello di un direttore generale di una nota azienda, che una domenica mattina girava per i “suoi” musei parlando gagliardamente al cellulare con alcuni amici di come organizzare la giornata festiva, senza minimamente preoccuparsi di moderare il tono della voce e rendendo così forzatamente partecipi dei suoi affari i visitatori, che forse avrebbero preferito osservare l’esposizione con un po’ di silenzio. Questo episodio dimostra chiaramente che spesso vengono chiamate alla dirigenza di enti culturali persone che non conoscono nemmeno le regole basilari di come ci si comporta in un museo (oltre a quelle del vivere civile). Tutto ciò va a discapito di tante piccole realtà, associazioni culturali, compagnie teatrali, gruppi con una vera passione per l’arte, che coltivano anche a prezzo di grossi sacrifici, e che si trovano privi di sovvenzioni e di aiuti, poiché tutto il denaro disponibile viene fagocitato da magnati senza scrupoli.
    La meritocrazia è dunque destinata a restare utopia?

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  2. Cara Elisa,
    ti ringrazio dell'attenzione e del commento che naturalmente sottoscrivo dalla prima all'ultima riga. Purtroppo sono così che vanno le cose in Italia e non mi sembra che ci siano speranze per un cambiamento a breve.
    Però chissà, magari tra un pò le utopie di oggi diventeranno realtà. Speriamo al più presto.

    Buona domenica.

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